«Formiamo guidatori migliori»
L’accordo annunciato ieri è la mossa con cui Generali punta a diventare, insieme a Fca, un protagonista di riferimento per i servizi legati alla mobilità connessa: un trend emergente in cui Marco Sesana, country manager e Ceo Generali Italia & Global business lines di Generali, vede opportunità non solo per i produttori di auto e per gli assicuratori, ma anche e soprattutto per i clienti.
Sesana, che cosa devono aspettarsi gli automobilisti?
Nuove forme di assistenza e prevenzione dei sinistri, come quelle già sperimentate da una parte dei nostri clienti. Oggi abbiamo circa 1,5 milioni di persone “connesse”, sia in auto, che a casa. Siamo inoltre stati tra i primi in Italia a introdurre servizi assicurativi connessi con la valutazione in tempo reale dello stile di guida, grazie al servizio “real time coaching”.
Come funziona?
Abbiamo sviluppato degli algoritmi che analizzano lo stile di guida e sono capaci di dare dei feedback in tempo reale, attraverso delle segnalazioni luminose che il sistema manda servendosi di un dispositivo installato sul parabrezza.
Con quali effetti sullo stile di guida? I dati raccolti mostrano in modo inequivocabile che lo stile di guida dei nostri clienti connessi migliora nel tempo: grazie ai feedback ricevuti in tempo reale, la loro guida diventa più sicura.
Un modo per formare automobilisti migliori?
Sì, lo dicono le statistiche. Gli automobilisti che scelgono di utilizzare il servizio, oltre a vantaggi economici e alla possibilità di accedere a pacchetti assicurativi personalizzati, possono anche contare su una sorta di formazione continua, con effetti virtuosi a medio e lungo termine.
Big data e IoT hanno abilitato un servizio che non c’era?
Proprio così. La tecnologia per noi non è un valore assoluto, ma una leva per mettere al centro le persone. Se ci pensa, in questo caso la tecnologia ha permesso di allineare gli interessi: non solo noi, anche i clienti desiderano avere meno sinistri.