Confindustria e Bdi lanciano il manifesto dell’industria europea
Le priorità in 12 punti, base per il futuro manifesto di Business Europe Boccia: nella politica industriale centralità a lavoro e investimenti
Dal nostro inviato Il mondo imprenditoriale italiano e tedesco insieme per costruire l’Europa del futuro. Partendo dalla considerazione che la questione industriale «è la soluzione» per colmare i divari e crescere. Ne sono convinti Vincenzo Boccia e Dieter Kempf, presidenti di Confindustria e Bdi (l’organizzazione degli industriali tedeschi) che ieri hanno firmato un documento congiunto sintetizzando in 12 punti le priorità dell’industria tedesca e italiana per l’Unione europea. In un momento particolarmente importante, ha sottolineato Boccia, visto che a maggio 2019 si voterà per le elezioni Ue.
Il documento è il frutto dei due giorni di lavoro del Forum tra Confindustria e Bdi, che si è tenuto a Bolzano, arrivato all’ottava edizione, organizzato in partnership con Deutsche Bank. «Un processo continuo di cultura e di confronto» l’ha definito Boccia nella conferenza stampa finale tenuta insieme a Kempf. Questione industriale; un bilancio comune europeo orientato a rafforzare la competitività e gli investimenti in ricerca, innovazione, istruzione, infrastrutture, sia materiali che immateriali; andare avanti con l’unione bancaria e dei capitali; migliorare l’accesso al credito, specie per le Pmi; rafforzare la cooperazione con l’Africa. Sono i punti principali del testo, che sarà una base di dibattito anche nella riunione di Business Europe di fine novembre a Vienna.
«Le nostre economie in Europa sono tra due fuochi, gli Stati Uniti e la Cina. Come singoli Paesi non abbiamo alcuna opportunità, le avremo se ci muoveremo all’unisono guardando alle prossime elezioni europee, ed essendo proattivi, non solo Italia e Germania», ha sottolineato anche Kempf. Tra qui e maggio ci saranno altre tappe del dialogo: «Come Business Europe sarà preparato un Manifesto per l’Europa che vorremmo porre all’attenzione della politica, un contributo al dibattito su come riformare la Ue e sugli obiettivi per fare un grande salto di qualità», ha annunciato Boccia. Dovrebbe essere pronto a fine mese. Inoltre «individueremo una data all’inizio dell’anno prossimo per fare conferenze stampa, alla stessa ora, nelle capitali europee delle associazioni industriali che aderiscono a Business Europe. Tra i punti che saranno inseriti nel Manifesto ci sarà un programma di politica industriale in cui dare centralità al lavoro e agli investimenti», ha continuato il presidente di Confindustria, che ha ipotizzato in futuro un vertice a tre anche con il Medef, la Confindustria francese. Al Forum c’era anche Pierre Gattaz, presidente del Medef e di Business Europe, che ha parlato dell’idea del Manifesto durante la cena. Ospite della serata, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, convinto, come gli imprenditori, che una Unione europea più forte sia ineludibile per non arrivare ad una «inevitabile decadenza»: nel 2035, ha detto Boccia ieri citando le parole del ministro, nessun Paese europeo farà parte del G7. «O ci saremo come Europa o saremo fuori. Occorre diventare una potenza economica per poter scrivere le regole al tavolo politico», ha continuato il presidente di Confindustria, sottolineando come sia fondamentale un programma di infrastrutture a livello europeo che connetta i Paesi tra di loro e con il mondo. A Bolzano «diventata terra di cerniera» si consolida il dialogo tra industriali italiani e tedeschi: «Non c’è stata alcuna divergenza», ha detto Boccia. Sintonia anche su Brexit, uno dei punti del documento: va evitata un’uscita disordinata e va garantita la sicurezza giuridica delle imprese.
La Ue è «lungi dall’essere perfetta», è scritto nel testo del documento, ma «il progetto europeo è cruciale per cittadini e imprese». Le priorità sono la crescita, la lotta alla disoccupazione e la riduzione della povertà, il rafforzamento della competitività.
BOLZANO