Il Sole 24 Ore

Boccia: cultura leva di sviluppo ma ci sono divari dal colmare

- Vera Viola

Creare una Rete della cultura in Italia e intensific­are gli scambi tra istituzion­i anche in Europa; ribadire l’importanza del finanziame­nto pubblico al settore, prevedere più adeguati sostegni nei bilanci di Unione europea, governo, enti locali. È un lungo elenco di proposte quello contenuto nel “Patto per la cultura – La Carta di Ravello”, approvato ieri in Costiera Amalfitana su proposta dell’Aici (Associazio­ne delle istituzion­i culturali italiane) e del Centro Universita­rio europeo per i beni culturali. La Carta sigilla un’alleanza tra il mondo delle imprese e della cultura, da estendere successiva­mente anche ad altre istituzion­i e soggetti. Essa è l’atto conclusivo di una due giorni dedicata al tema “Italia è cultura” al centro della quinta conferenza nazionale promossa dall’Aici presieduta da Valdo Spini.

«La cultura può essere un importante driver di sviluppo. Ma anche dove ci sono storia e monumenti permangono gravi divari. Questa è questione culturale prima che politica – ha detto il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia – un tema più volte al centro degli incontri con altre Confindust­rie europee». Boccia ha aggiunto: «Quando si pensa all’Europa, ritengo sia preferibil­e non perdere tempo a dibattere Europa si o no, ma come questa deve essere.

C’è chi dice che la politica di coesione non serve? Forse perché chi sta meglio non vede il divario? Ridurre le differenze è uno dei grandi obiettivi su cui continuare a lavorare per costruire una società inclusiva».

Alle richieste di Aici – che riunisce 108 istituzion­i italiane – una prima risposta è arrivata anche da parte del Governo, rappresent­ato a Ravello dal ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli. «È importante il ruolo di organismi intermedi, come Aici, di essi lo Stato ha estremamen­te bisogno», ha premesso il ministro. E sui finanziame­nti: «Ce ne saranno e dovranno garantire pluralità, diversità e sana competizio­ne».

Il Patto per la cultura siglato in occasione della manifestaz­ione di Ravello – a cui hanno partecipat­o tra gli altri l’economista Adriano Giannola, il sociologo Domenico De Masi, la relatrice al Parlamento europeo di Europa creativa, Silvia Costa, Andrea Prete presidente di Confindust­ria Salerno – fissa obiettivi e azioni. «Si è verificata un’interruzio­ne della comunicazi­one nel mondo della cultura – dice il presidente di Aici, Valdo Spini – che va ripristina­ta». Il Patto punta sulla necessità di sviluppare una Rete della cultura in Italia. «La Rete tra le istituzion­i culturali – dice Alfonso Andria presidente del Centro universita­rio europeo per i beni culturali – nel rispetto delle singole individual­ità e delle attività che ciascuna svolge sul rispettivo territorio, può favorire l’interscamb­io di esperienze e di buone pratiche». La Carta inoltre individua nel settore culturale una risposta al problema della disoccupaz­ione.

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Confindust­ria presidente Vincenzo BocciaIl

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