Ipotesi Pil all’1,3-1,4%: la risposta all’Europa attende l’ok politico
Entro martedì la lettera di Tria. Settimana calda per decreto fiscale e statali
Nuovoprogrammadibilancio,risposta sui«fattoririlevanti»perilmancatorispettodegliobiettivididebito,avviodell’esamedegliemendamentialDlfiscale eincontrogoverno-sindacatisuinuovi contrattidelpubblicoimpiego.L’agenda governativa ha in programma un martedìdifuoco.Einvistadell’appuntamento sono attesi per domani gli incontripersciogliereinodipoliticiprima della doppia risposta a Bruxelles.
La decisione principale è già stata presa. L’obiettivo di deficit al 2,4% è destinato a rimanere tale, come ribadito dal ministro dell’Economia Tria, che ieri a Bologna ha avuto un breve scambio con il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Ma sarà accompagnato dalla sottolineatura che si tratta di un «tetto massimo», e da una clausola anti-sforamenti per garantire che anche in caso di netto peggioramento della congiuntura quel livello non sarà superato. La battaglia contro la «defaillance tecnica» di cui Tria accusa la commissione Ue sarà condotta specificando i calcoli sul deficit, misurato sul Pil tendenziale a +0,9% e non sulla crescita programmata all’1,5%. Anche per questa ragione, negli scenari elaborati al Mef quest’ultimo dato potrebbe essere rivisto al ribasso (come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri) verso l’1,3-1,4%, per tener conto dei segnali di raffreddamento ulteriore arrivati dopo la definizione del programma di bilancio di ottobre. In ogni caso non si dovrebbe arrivare all’1,2% indicato da Bruxelles, frutto anche di valutazioni divergenti sugli effetti espansivi delle misure su investimenti e consumi interni.
L’ultimaparolacisaràperòdomani, ancheperché lasceltaèacavallofracalcolitecniciepolitici.Allostessomodoè delicata la declinazione della clausola anti-sforamenti.Laleggedibilancioha iniziatoacollegarlaallespeseperreddito di cittadinanza e pensioni, le principalidellamanovra,suggerendochegli «eventuali risparmi» da una o l’altra misurapotrebberousciredaiduefondi creatiperfinanziarle.Maquestirisparmi» potrebberoderivareprimaditutto daunavvioritardatodeidueinterventi rispetto ai programmi. A modificare i quadri del Dbp sarà anche lo spostamentodispesaversole«esigenzeeccezionali» per il dissesto idrogeologico, cheallargherannolarichiestadideroga daivincolilimitatanellaprimaversione del Dbp a meno di un miliardo (0,05% del Pil). Lo spazio c’è ma non è molto,enonpotràsuperarelo0,2%del Pil. In discussione c’è poi qualche revisione della spesa per interessi.
Martedì al Senato partirà anche l’esame degli emendamenti al Dl fiscale, fra cui spiccano quello leghista per l’estensione della sanatoria ai tributi locali e quello M5S ammorbidire le rate della rottamazione-ter con quattro appuntamenti alla cassa dal 2020 invece di due (si veda Il Sole 24 Ore di venerdì). Nelle stesse ore la ministra della Pa Giulia Bongiorno incontrerà i sindacati che chiedono di aumentare la doteprevista in manovra per i contratti, in larga parte già prenotata dalla conferma dei vecchi aumenti temporanei e dall’indennità di vacanza contrattuale.