Il Sole 24 Ore

LE SS ALLE PORTE DEL NOSTRO TEMPO

- Luigi Paini

Parigi, ai nostri giorni. Oppure no? Vestiti, auto, oggetti: tutto è contempora­neo. Ma quello che sta succedendo appartiene invece, con ogni evidenza, a un’altra epoca. I tedeschi hanno appena occupato la città, chi può fugge nella Francia ancora libera, in cerca di un lasciapass­are per poter raggiunger­e qualche Paese straniero. Dunque siamo catapultat­i nel 1940, con le truppe hitleriane che dilagano senza che nessuno possa più fer

marle. Difficile accettare una

simile sovrapposi­zione: i soldati del Reich equiparati ai poliziotti in azione nella città contro sovversivi e clandestin­i. Eppure il gioco è questo. Un ricercato tedesco è tra quanti stanno cercando con ogni mezzo di raggiunger­e Marsiglia, da dove spera di emigrare in Messico. E qui arriva il colpo di scena. Viene infatti scambiato per un celebre scrittore, da poco morto suicida. La moglie di questi, pur avendolo tradito e ignara della sua morte, lo attende per poter salpare con lui. Scambio di persona: l’uomo non sa chi sia la donna, la donna non sospetta chi sia l’uomo. Le navi partono, i nazi sono ormai alle porte, la scoperta della verità si fa sempre più vicina. O forse no… Passato e presente, questo matri

monio non s’aveva da fare.

L’effetto di straniamen­to è fortissimo, ma anche la sensazione che si sia voluto forzare troppo la mano. Viviamo tempi difficili, nessuna ombra di dubbio, ma sinceramen­te il 1939 era davvero un’altra cosa. Si sente, a ogni inquadratu­ra, il desiderio del regista di far pensare lo spettatore, di farlo indignare, costringen­dolo a prendere posizione. Paradossal­mente, ne va della forza del “messaggio”, troppo scoperto, troppo ripetuto. Malgrado le migliori intenzioni.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy