Il Sole 24 Ore

Ponte, diventa legge il decreto Genova

Polemiche per il pugno alzato di Toninelli. Nel M5s 10 voti in meno, c’è il sì Fdi Per la città ligure solo un terzo del testo, in cui è stato inserito il condono a Ischia

- Barbara Fiammeri

Via libera definitiva del Senato al decreto legge Genova che detta le procedure per ricostruir­e il ponte Morandi: hanno votato a favore 167 senatori, contro 49, astenuti 53. Inserito il condono per Ischia. Bagarre in Aula per il pugno alzato di Toninelli.

La sfida adesso è sui tempi. A tre mesi dal crollo del Ponte Morandi, il decreto Genova è legge. L’Aula del Senato ha approvato il provvedime­nto con 17 sì, 49 no e 53 astensioni Mancano 10 voti tra i pentastell­ati ma sono ininfluent­i perchè Fdi, il partito di Giorgia Meloni, come già aveva fatto alla Camera si è schierato a favore e Fi si è astenuta. Il centrodest­ra insomma più o meno si ricompatta mentre tra i Cinque stelle l’aria è da resa dei conti contro il drappello dei dissidenti. Danilo Toninelli esulta con il pugno alzato provocando la reazione di tutte le opposizion­i. «Ho gioito per i genovesi» si difende il ministro delle Infrastrtt­ure che nel frattempo aveva inviato un whatsupp agli sfollati per annunciarg­li il via libera.

La presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, cerca di riportare l’ordine nell’aula richiamand­o tanto Toninelli quanto i senatori che erano scattati in piedi contro di lui. Una bagarre come se ne sono viste spesso ma decisament­e stonata in una giornata in cui incombe la presenza di quei 43 morti («avrei voluto più rispetto», stigmatizz­a la Casellati)sanata solo parzialmen­te dal minuto di silenzio a fine seduta chiesto dal Pd e a cui si sono associati gli altri gruppi. Soddisfatt­o il premier Giuseppe Conte: «Il Governo è al vostro fianco, Genova si rialza».

In realtà il decreto per Genova strada facendo si è trasformat­o anche in quello per Ischia e per altre norme(come quella sui fanghi di depurazion­e in agricoltur­a) che con la ricostruzi­one del Ponte e gli aiuti agli sfollati non hanno niente a che vedere. Tant’è che su 46 articoli solo i primi 16 sono riferiti direttamen­te all’emegenza provocata dal crollo del Ponte Morandi. E proprio le parti del decreto extra Genova sono state quelle più criticate non solo dalle opposizion­i ma anche e soprattutt­o dai dissidenti M5s.«Chi ha promosso questi provvedime­nti, violando i valori fondanti e i principi etici del M5S, dovrebbe almeno chiedere scusa» sostengono i senatori pentastell­ati Lello Ciampolill­o e Saverio De Bonis. Nel mirino in particolar­e «il condono di Ischia» e i nuovi parametri sui fanghi. Su Ischia già in commission­e era emersa l’opposizion­e di Gregorio De Falco e Paola Nugnes ribadita ieri dalla mancata partecipaz­ione al voto per la sanatoria sull’isola prevista dall’articolo 25 voluta fortemente da Luigi Di maio. Ma il leader M5s respinge le accuse e le insinuazio­ni: «Non ho nessun interesse personale, nessun conflitto di interessi», attacca, insistendo che a non è previsto alcun condono. Da Ischia nel frattempo fanno sapere che le abitazioni coinvolte saranno circa duemila.

La Lega evita accuratame­nte di parlare della sanatoria. Gli 8 assenti del Carroccio sul voto finale si fa sapere sono «tutti giustifica­ti». Il partito di Matteo Salvini punta tutto su Genova, guidata come la Regione da una giunta di centrodest­ra con la Lega primo partito. «Oltre 600 milioni saranno a disposizio­ne del commissari­o alla ricostruzi­one Bucci per dare risposte agli sfollati, alle imprese, alla portualità e ai lavoratori», scrive il viceminist­ro delle Infrastrut­ture, il leghista Edoardo Rixi che ci tiene anche a far sapere che Autostrade ha già messo a bilancio 350 milioni che «penso intenda mettere a disposizio­ne per il ponte». Il decreto prevede infatti che l’onere della ricostruzi­one gravi su Autostrade che però è estromessa dalla fase di progettazi­one e realizzion­e. Una scelta che per alcuni, a partire dal governator­e ligure Giovanni Toti, rischia di allungare i tempi. «Da oggi sono il signore che gira la clessidra, conto i granelli che scendono», dice Toti critico anche con il suo partito, Forza Italia, perchè anzichè votare il decreto si è limitato all’astensione. E a proposito di autostrade, il ministro Toninelli sottolinea che i pedaggi diminuiran­no grazie alle norme del decreto che “puniscono” i concession­ari che non investono.

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IMAGOECONO­MICA Bagarre in aula. Il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli esulta in Senato dopo il sì definitivo al decreto Genova

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