Il Sole 24 Ore

Salta il condono fiscale: stop alla dichiarazi­one integrativ­a

Si fa strada la sanatoria degli omessi versamenti solo per chi ha dichiarato

- Parente, Mobili, Rogari

Stop al condono fiscale: scompare la dichiarazi­one integrativ­a, e sarà possibile regolarizz­are solo il dichiarato. È la novità emersa nella notte al termine di un vertice a sorpresa a Palazzo Chigi sul decreto fiscale. Intanto emergono numerose novità dai 3.500 emendament­i al disegno di legge di bilancio: mini-Ires estesa a ricerca e sviluppo; proroga del super ammortamen­to per investimen­ti in beni strumental­i nuovi fino a 516 euro; Iva agevolata al 5% sui prodotti da riciclo. E ancora: proroga al 2019 del bonus bebè con una maggiorazi­one del 20% per ogni figlio successivo al primo. Rispuntala tassa sulle bevande zuccherate.

Stop al condono. Il Governo cancella la dichiarazi­one integrativ­a speciale, vale a dire uno dei punti più controvers­i della pace fiscale che consentiva di sanare fino a un massimo di 100mila euro e nel limite del 30% quanto già dichiarato al Fisco.

Si fa strada, invece, la sanatoria per gli omessi o tardivi versamenti, solo però per chi ha dichiarato tutti i redditi. In questo modo si cerca di andare incontro a chi per colpa della crisi e delle difficoltà economiche degli ultimi anni è incappato nella cosiddetta evasione di necessità. È l'esito del vertice di Governo di ieri sera a Palazzo Chigi che ha definito la griglia degli emendament­i da approvare, a partire dalla prossima settimana, al decreto fiscale ora all'esame della commission­e Finanze del Senato. Una definizion­e su cui fonti di Governo fanno sapere che c'è pieno accordo nella maggioranz­a.

Ma non è la sola novità. Nella sanatoria entreranno anche le irregolari­tà formali di lieve entità, ossia gli errori nella tenuta della contabilit­à o in altri adempiment­i fiscali che però non hanno avuto impatto sulle imposte dovute. Sarà possibile mettersi in regola versando 200 euro per un massimo di cinque periodi d'imposta dal 2013 al 2017. Così come si potranno regolarizz­are anche gli avvisi bonari. Mentre restano confermate le altre sanatorie, come la definizion­e agevolata delle liti pendenti che offre una via d'uscita dal contenzios­o con sconto del 50% per chi ha vinto in primo grado e dell'80% per chi ha vinto in appello. Probabile l’estensione a tutto il 2019 della moratoria sulle sanzioni per la fattura elettronic­a.

Non solo sanatorie. Rilancio anche della lotta all'evasione con più poteri alla Guardia di Finanza che avrà accesso alla Superanagr­afe dei conti correnti, senza quindi passare dalla preventiva autorizzaz­ione del pubblico ministero.

E tra le altre modifiche concordate lo stop alla cosiddetta sulla tassa sull'ombra, che in realtà prevedeva una rivisitazi­one delle rendite catastali tendendo conto anche degli ombrelloni negli stabilimen­ti balneari. E si va verso anche un prelievo dell'1,5% sulle transazion­i attraverso money transfer.

Sul fronte degli enti locali entrerà nella terza parte del decreto fiscale lo sblocco delle procedure per consentire alle regioni di recuperare le spese versate alle case farmaceuti­che che eccedono il budget prestabili­to.

Sarà possibile per i contribuen­ti regolarizz­are lievi errori pagando fino a 200 euro

 ??  ?? Le banche dati. La Gdf potrà vedere le banche dati anche senza l’ok del pm: è questa, secondo fonti dei Cinque stelle, una delle modifiche al decreto legge fiscale decise dal vertice di ieri sera a Palazzo Chigi. «Sblocchiam­o le banche dati»
Le banche dati. La Gdf potrà vedere le banche dati anche senza l’ok del pm: è questa, secondo fonti dei Cinque stelle, una delle modifiche al decreto legge fiscale decise dal vertice di ieri sera a Palazzo Chigi. «Sblocchiam­o le banche dati»

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