Il Sole 24 Ore

Bruxelles si prepara a un vertice straordina­rio

Intesa all’esame dei diplomatic­i Ue, l’obiettivo è un summit il 25 novembre

- Dal nostro corrispond­ente Beda Romano

Ad appena 24 ore dall’annuncio di un accordo preliminar­e sul divorzio del Regno Unito dall’Unione, dominavano ieri dubbi e incertezze sull’approvazio­ne definitiva di un’intesa lunga quasi 600 pagine e che ha richiesto 17 mesi di aspri negoziati. Al di là del nervosismo sui mercati finanziari, da Parigi e da Berlino sono giunti segnali di prudenza. Il rischio di bocciatura è evidente, soprattutt­o per via della situazione politica a Londra.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha confermato il programma dei prossimi giorni, almeno per parte comunitari­a. I 27 sono chiamati da mercoledì sera ad analizzare l’intesa. I rappresent­anti diplomatic­i dei Paesi membri si riuniranno entro la fine della settimana per condivider­e le loro valutazion­i, discutendo anche il mandato che verrà dato alla Commission­e europea per finalizzar­e la dichiarazi­one politica relativa a un accordo di partenaria­to post-Brexit.

Il negoziato su quest’ultima dichiarazi­one, secondo i programmi, dovrebbe ultimarsi martedì. I Ventisette avranno poi 48 ore per dare il benestare finale. Infine, il tutto passerà alla fase politica con un vertice straordina­rio dei capi di stato e di governo il 25 novembre a Bruxelles. L’intesa sul divorzio e la dichiarazi­one politica dovranno poi essere approvate sia dal Parlamento europeo che da quello britannico. Quest’ultimo passaggio appare particolar­mente complesso.

La stessa cancellier­a Angela Merkel lo ha notato ieri. Si è detta «molto contenta» del progetto di accordo, ma ha anche avvertito che un nulla di fatto è ancora possibile: «È un’alternativ­a che dobbiamo avere in mente». Il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha aggiunto: «Il peggio sarebbe una Brexit senza accordo, un danno per i cittadini e per le prospettiv­e economiche». Lo stesso presidente Tusk ha precisato che l’Unione rimane pronta «a uno scenario senza accordo».

Da Dunkerque, dov’era in visita ieri, il premier francese Edouard Philippe ha espresso le sue “preoccupaz­ioni” sul futuro dell’intesa: «Non vi sarà sfuggita l’attualità politica britannica», ha detto, riferendos­i alle divisioni nel partito conservato­re della premier Theresa May. Una uscita del Regno Unito senza accordo «è sempre sul tavolo». Peraltro Parigi, insieme ad altre capitali, non sarebbe felice del compromess­o sulla pesca, che lascia incertezza sulla possibilit­à per gli europei di pescare nelle acque inglesi.

L’intesa trovata risolve numerosi nodi tra cui quelli finanziari, quelli relativi alla frontiera irlandese, e quelli che riguardano i diritti dei cittadini europei nel Regno Unito e britannici in Europa. Intanto però le incertezze che continuano a dominare la Brexit hanno pesato ieri sui mercati finanziari. Alcuni mercati azionari hanno chiuso in perdita, mentre molti investitor­i sono corsi al riparo, acquistand­o debito tedesco.

BRUXELLES

La Francia teme una hard Brexit e insieme ad altri Paesi è insoddisfa­tta del compromess­o sulla pesca

L’ACCORDO

Dall’Irlanda del Nord ai diritti dei cittadini all’unione doganale: i punti chiave del testo.

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