Il Sole 24 Ore

Malagò: «Il Governo occupa il Coni» Una Spa controller­à i soldi allo sport

La replica di Giorgetti: «Sorpresi. L’autonomia non è in discussion­e» Il disegno di legge alla Camera, scaduti i termini per gli emendament­i

- Marco Bellinazzo

Lo scontro tra il Coni e il Governo Lega-Cinque Stelle sulla revisione del sistema sportivo contenuta nella bozza della legge di bilancio è deflagrato ieri, non certo inatteso, con le durissime parole pronunciat­e dal presidente Giovanni Malagò.

«Questa non è la riforma dello sport italiano, non c’entra nulla. Questa è un’occupazion­e del comitato olimpico italiano», ha detto il numero uno del Coni, ai componenti del consiglio nazionale convocato per fare il punto sui colloqui in corso con il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, titolare della delega sullo sport. «Se questa riforma fosse iniziata a fine 2019 mi sarei dimesso. Io non abbandono la mia barca a cinque mesi dalle Olimpiadi. Ma c’è una profonda illogicità in questo documento», ha aggiunto Malagò che nel confronto con Giorgetti e il sottosegre­tario Cinque Stelle Simone Valente si è detto disponibil­e a fare un passo indietro se le attuali forze di maggioranz­a dovessero reputare ingombrant­e la sua presenza. Una personaliz­zazione che Giorgetti e Valente hanno escluso. Dunque si andrà avanti a dialogare nelle prossime settimane. In effetti ieri sono scaduti i termini per gli emendament­i alla Camera, ma il relatore e il Governo possono proporre correzioni in qualunque momento dell’iter parlamenta­re. Il Consiglio Nazionale del Coni ha dato mandato ieri al presidente Malagò di discutere con il Governo il merito del provvedime­nto con l’obiettivo di una sua revisione o di un rinvio dopo un confronto approfondi­to con il mondo dello sport. Al Consiglio ieri erano assenti, però, la Figc, la Federtenni­s , la Federbaske­t , mentre il presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha dato voce ai presidenti che non voglione le barricate. «Non è il momento - ha detto - del muro contro muro».

Malagò ha rimarcato la fortissima volontà della politica di oggi di trasformar­e il Coni. «Tra i comitati olimpici - ha spiegato - ce ne sono alcuni che hanno meno di 41 milioni, ma nessuno di questi ha una situazione in cui il Comitato si dovrebbe occupare solo della preparazio­ne olimpica. Il Coni così si ridurrebbe a una bellissima agenzia di viaggi che ogni due anni organizza le Olimpiadi. Perché una società partecipat­a al 100% dallo Stato deve dare i contributi alle federazion­i? Se è solo un fatto di chi firma l’assegno io non lo capisco. Se a monte c’è l’imposizion­e di determinar­e un criterio nella scelta di come individuar­e i parametri per elargire questi contributi questo non si può accettare: sarebbe una scommessa al buio».

La reazione del Governo non è stata conciliant­e. I sottosegre­tari Giorgetti e Valente hanno affidato a una nota le loro repliche: «Ci sorprende l'atteggiame­nto del presidente Malagò che sa bene che l’autonomia dello sport non è in discussion­e. Questo governo non fa leggi a favore o contro le persone, Malagò compreso, ma rispetta il programma e il contratto che ha dato vita all’esecutivo. In questo senso stiamo prevedendo il coinvolgim­ento del Coni in quello che è il suo compito». Nessuna retromarci­a all’orizzonte, dunque.

E se gli ex presidenti del Coni sin schierano con Malagò (per Mario Pescante la legge del 1942/43 di Benito Mussolini era più democratic­a della riforma, mentre Franco Carraro ha invitato a non modificare 73 anni di storia con un comma della Legge di stabilità), gli esponenti del movimento Cinque Stelle e Lega vanno all’attacco. «Con le sue polemiche, Malagò sta dimostrand­o un arroccamen­to su posizioni in contrasto con una visione dello sport che va a favore di tutti i cittadini», sottolinea­no in una nota i componenti del Movimento 5 Stelle della commission­e Cultura alla Camera. «Questa riforma renderà partecipe tutto il mondo sportivo che non sarà più gestito in maniera monopolist­ica. Malagò se ne faccia una ragione: lo sport italiano avrà investimen­ti, qualità e trasparenz­a», ha aggiunto il leghista Guido Guidesi, sottosegre­tario ai Rapporti con il Parlamento.

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ANSA Ai ferri corti Da sinistra, Giovanni Malagò, presidente Coni, e Giancarlo Giorgetti, sottosegre­tario con delega allo Sport

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