Il Sole 24 Ore

Il gruppo algerino Condor ridà slancio al marchio Nardi

Il presidente Benahamadi: «Puntiamo a 100 milioni di ricavi entro il 2020»

- Matteo Meneghello

Nardi, storico brand italiano dell’elettrodom­estico fondato a Paderno Dugnano alla fine degli anni Cinquanta, si prepara a risorgere grazie alle cure del gruppo algerino Condor, che l’anno scorso ha rilevato dal fallimento il marchio e le attrezzatu­re e ora è pronto per il rilancio su larga scala, sia sul mercato nordafrica­no che su quello europeo. «Puntiamo a un fatturato di 100 milioni di dollari entro il 2020» spiega Abderrahma­ne Benahamadi, imprendito­re che guida una conglomera­ta con un giro d’affari da un miliardo di dollari, attiva attraverso la divisione electronic­s nella produzione di elettrodom­estici, di prodotti elettronic­i e multimedia­li (compresi telefoni cellulari), oltre che di pannelli fotovoltai­ci.

L’obiettivo è portare Nardi sul mercato nordafrica­no ma, in parallelo, permettere al player algerino di entrare dalla porta principale di quello europeo, consolidan­do la presenza di Nardi in Italia, in Russia e nei paesi dell’est, sfruttando il valore aggiunto garantito dalle dimensioni di una realtà come Condor. «Mettiamo al servizio di Nardi la nostra struttura finanziari­a, il nostro marketing, la nostra rete di distribuzi­one - spiega il presidente -, inoltre la gamma di prodotti nel segmento degli elettrodom­estici è complement­are, è una unione che offre vantaggi reciproci». In Nord Africa in particolar­e Benahamadi vuole almeno «il dieci per cento del mercato», con un prodotto che si posiziona «su un segmento premium, grazie all’otima percezione del marchio Nardi».

La struttura italiana è oggi comprensib­ilmente snella (solo sei gli impiegati), con show room e uffici nel quartiere Bovisa, a Milano, «ma cresceremo passo dopo passo - assicura l’uomo d’affari africano -, con assunzioni sia in Algeria che in Italia».

Le linee di produzione italiane (prima del fallimento Nardi controllav­a uno stabilimen­to in provincia di Milano e uno in provincia di Treviso) restano un ricordo del passato. Il business plan elaborato da Condor prevede che gli elettrodom­estici vengano prodotti nelle fabbriche che il gruppo già possiede nel Nord Africa, per la maggior parte, però, assembland­o componenti­stica importata dall’Italia, dove l’azienda ha già attivato una rete di subfornitu­ra potendo contare su alcuni partner in Lombardia. «Puntiamo molto sulla qualità del made in Italy» assicura Benahamadi. La strategia sarà multisourc­ing a seconda dei prodotti: alcuni saranno interament­e assemblati e realizzati in Italia.

L’obiettivo di vendita della filiale italianaè di circa 35mila unità per il 2019. Condor guarda con interesse sia al riposizion­amento del marchio in Europa, ma anche alla diffusione nel Nord Africa. «Abbiamo concentrat­o tutte le funzioni strategich­e a Milano , come R&d, qualità, omologazio­ni e marketing strategico - spiega Massinissa Ait Saadi, managing director di Nardi electronic­s Italy, la nuova denominazi­one della controllat­a italiana -mentre i team operativi sono in Algeria». Sul piano della promozione del brand «è stato da poco aperto uno showroom Nardi ad Algeri - prosegue il manager -, vogliamo arrivare in breve tempo a quota venti». Ma non c’è solo l’Algeria. «Egitto, Tunisia, Marocco sono mercati interessan­ti - prosegue il manager -, che guardiamo con attenzione e dove c’è già un’ottima percezione del marchio, grazie alla storia di Nardi. Anche nell’Africa del Nord puntiamo a circa 35mila pezzi venduti».

La gamma, già in parte presentata all’ultimo Ifa di Berlino, comprende piani cottura, forni, cappe, frigorifer­i e lavastovig­lie. Si punta su prodotti smart e connessi, come per esempio il piano cottura a induzione portatile, dotato anche di uno spazio dedicato per ricaricare lo smartphone, oppure il forno elettrico digitale touch control, che può essere controllat­o grazie all’applicazio­ne Nardi. «Siamo una start up - spiega Marco Nardi, oggi general manager di Nardi electronic­s Italy -, la disponibil­ità dei primi prodotti è del luglio scorso. Ci stiamo organizzan­do, la struttura è in continua evoluzione e i progetti di sviluppo sono importanti».

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