«Ovvio» l’asse Mosca-Riad
Mosca non intende abbandonare l’alleanza con l’Opec. L’ha assicurato il presidente russo Vladimir Putin, senza però sgombrare il campo dai dubbi su una partecipazione a nuovi tagli della produzione di petrolio. «È ovvio che abbiamo bisogno di collaborare con l’Arabia Saudita – ha detto Putin – L’Opec Plus è stata molto positiva e lo vediamo dalla situazione sul mercato». «Non dirò se abbiamo bisogno o no di limitare la produzione – ha aggiunto il capo del Cremlino – Bisogna stare attenti perché ogni parola ha un impatto sul budget». Per la Russia comunque «un prezzo del petrolio a 70 $ è pittosto soddisfacente». petroliferi, che però si muovono in direzione opposta: il fenomeno – non più considerato anomalo come in passato – per il gas «made in Usa» costituisce un ulteriore svantaggio, perché quasi tutto il Gnl di altre origini è tuttora indicizzato al petrolio.
Da inizio 2017 a metà 2018, secondo McKinsey, in media il prezzo Fob del gas Usa per gli acquirenti finali è stato pari al prezzo Henry Hub più 3,6 $/MMBtu. Applicando la stessa formula oggi si arriva a 7-8 $/MMBtu, ma la stima pecca sicuramente per difetto, perché i costi di trasporto sono saliti molto: i noli delle metaniere sono ai massimi storici, 140mila $ al giorno sulla rotta Atlantica, 190mila $ tra gil Usa e l’Asia-Pacifico.
In Gran Bretagna all’Nbp il prezzo del gas per dicembre equivale a circa 9,50 $/MMBtu secondo Platts, in Asia è intorno a 10,3 $. E le alternative non mancano: anche l’Australia ha appena aumentato la capacità di esportazione, inaugurando l’impianto Ichthys Lng.
MILANO