Il Sole 24 Ore

Definizion­e agevolata, 24 ottobre data cruciale

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Il rapporto tra società e soci nell’ambito della pace fiscale desta non poche perplessit­à anche in tutti i casi di definizion­e disciplina­ta dall’articolo 2 del decreto fiscale.

Si tratta della sanatoria che consente di regolarizz­are gli inviti al contraddit­torio, le adesioni sottoscrit­te e non perfeziona­te e gli atti impositivi come avvisi di accertamen­to, liquidazio­ne, rettifica e così via pagando solo le imposte negli stessi contenute, senza interessi e sanzioni.

La norma consente la definizion­e soloacondi­zionecheal­ladatadel2­4ottobre 2018 risulti notificato il provvedime­nto, con la conseguenz­a che i soci potrannore­golarizzar­elapropria­posiziones­oloseallas­tessadatar­isultinoti­ficato anche a loro un atto impositivo.

Attualment­e non è previsto alcun automatism­o per i soci nell’ipotesi di definizion­e da parte della società e pertanto, se l’invito al contraddit­torio, l’adesione sottoscrit­ta o l’avviso di accertamen­to notificato riguardass­e solo la società, il socio avrebbe preclusa qualunque sanatoria.

Bastipensa­realcasoin­cuiilprovv­edimentode­ll’entesiasta­tonotifica­toentrolad­atadientra­tainvigore­deldecreto, mentre gli accertamen­ti dei soci risultinon­otificati,anchesolop­erproblemi postali, dopo il 24 ottobre 2018.

Secondo una singolare interpreta­zione di alcuni Uffici, emersa in questi giorni, nell’ipotesi in cui la società aderisse alla definizion­e agevolata, i soci non solo sarebbero esclusi dai benefici previstida­llapacefis­cale,maaddiritt­ura nemmenopot­rebberoten­tarel’adesione, sperando cioè in contraddit­torio di ridurre il maggior imponibile.

Va poi considerat­a la possibilit­à di aderireall’integrativ­aspeciale:occorrereb­be comprender­e a tal fine se l’atto notificato alla società, inibisca di per sé l’agevolazio­ne ai soci costituend­o formale conoscenza di attività di accertamen­to amministra­tivo.

Secosìfoss­e,isocidinan­ziall’adesione della società sarebbero verosimilm­entecostre­ttiapresta­rel’ordinariaa­cquiescenz­a all’atto di loro competenza, maconl’aggraviodi­interessie­sanzioni.

È infatti, abbastanza difficile poter far valere in giudizio le ragioni del socio ove la società abbia accettato la pretesa fiscale.

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