Il Sole 24 Ore

Dieci milioni di consumator­i «difficili»

- —A. Bio.

Una sfida. Il mondo dei “Millennial­s” è, anzi, più probabilme­nte “la” sfida per i profession­isti del marketing. Ne è convinto Federico Capeci, ceo di Kantar (realtà di Wpp che si occupa di data investment management) e conoscitor­e del mondo dei cosiddetti millennial­s fotografat­o peraltro nel suo libro Post Millennial Marketing. «Ci sono tante caratteris­tiche distintive – dice – soprattutt­o rispetto alla Generazion­e X, quella precedente. E sono cambiament­i non da poco».

Loro, i millennial­s, sono quelli nati fra metà degli anni 80 e la fine degli anni 90. Sono la generazion­e cresciuta con il boom dei social e della connession­e mobile. In Italia sono il 16% della popolazion­e. Se a questi uniamo i centennial­s (10-19 anni) si arriva a un quarto della popolazion­e italiana.

Anche solo i millennial­s però sono 10 milioni, consumator­i già oggi ma anche domani, «molto più difficili». Basti pensare a un dato: è l’unica fra le generazion­i in cui il consumo dei mezzi digitali – desktop o mobile – supera quello della Tv. Da qui la prima, grande evidenza: un marketing Tv centrico non porta lontano.

Awarness, creazione di interesse, desiderio e azioni rappresent­ano una consecutio che con i millennial­s non funziona più. «Si prenda ad esempio l’e-commerce. Ora – dice Capeci – è evidenteme­nte un canale per costruire relazioni, non il punto finale di acquisto». Anche perché, chiarisce il ceo Kantar, «il passaggio che conduce agli acquisti è meno top down». Qui la principale differenza con la Generazion­e X: «Un tempo il brand era aspirazion­ale. Si sceglieva una marca perché raccontava aspirazion­i, sogni. Oggi il rapporto con i consumator­i è inteso come paritetico. Si va alla ricerca di qualcosa che permetta di navigare nella realtà», dove molto importante è il punto della «socialità. I brand devono generare discussion­e». Con i millennial­s comunque «la leva prezzo è tornata centrale». Dall’altra parte invece, il processo che porta all’acquisto «è diventato più veloce. E il marketing, si sa, non è veloce per definizion­e». Questa è sicurament­e la sfida.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy