Pressing per ampliare la moratoria sulle sanzioni
La maggioranza punta a estenderla a tutto il 2019 Miani: atto di buon senso
Pressing per estendere la moratoria sulle sanzioni per la fattura elettronica a tutto il 2019. La maggioranza punta ad ampliare la linea soft prevista dal decreto fiscale (Dl 119/2018, articolo 10) che consente di evitare del tutto le sanzioni se l’e-fattura è trasmessa entro la scadenza della liquidazione di periodo o di “pagarle” al 20% se sono trasmesse entro la liquidazione successiva. Una copertura che, per ora, vale solo fino al 30 giugno 2019 anche perché dal giorno successivo scatterebbe la norma a regime che consente l’emissione della fattura entro 10 giorni dall’operazione.
Ora si punta a fare di più e a spostare a tutto il 2019 il trattamento più favorevole sulle sanzioni. Una scelta su cui potrebbero convergere sia la maggioranza Lega-M5S (che già in un parere a un altro provvedimento presso la Commissione Politiche europee della Camera ha chiesto al governo di valutare l’ampliamento temporale) sia le opposizioni che hanno presentato emendamenti in tal senso.
Soluzione già caldeggiata in audizione al decreto fiscale dai commercialisti. E, ieri, il presidente del Cndcec Massimo Miani ha definito la proroga della moratoria a tutto il 2019 una «misura di assoluto buon senso che rende meno traumatico un passaggio delicatissimo che vedrà inevitabilmente grandi difficoltà applicative nella sua fase di avvio».
Anche in attesa delle decisioni del Governo sulle Bcc (si veda pagina 8), la partita sul voto degli emendamenti è stata rinviata alla prossima settimana. Dopo il parere sulle proposte correttive da parte della commissione Bilancio di Palazzo Madama, si enterà nel vivo delle votazioni. Il provvedimento al momento è atteso in Aula martedì 20 novembre ma appare scontato un rinvio almeno a mercoledì.
Già lunedì mattina potrebbe, però, essere fatto un punto anche alla presenza dei rappresentanti dell’Esecutivo, proprio sulle proposte emendative arrivate dalle opposizioni. Il relatore al provvedimento, Emiliano Fenu (M5S), si dice fiducioso anche sull’ampliamento della pace fiscale a quelle situazioni finora escluse dal perimetro, sempre «nell’ottica di venire incontro a chi ha dichiarato ma poi non è riuscito a pagare per difficoltà economiche». Il riferimento è, in particolar modo, agli omessi versamenti e agli avvisi bonari.