Il Sole 24 Ore

Chiariment­i sulle tasse? Ora li dà chi fa l’accertamen­to

- Mobili e Parente

L’assetto centrale delle Entrate è destinato a cambiare ancora. Con un potenziale impatto, però, su tutti i contribuen­ti che presentera­nno un interpello, ossia una richiesta di chiariment­i all’Agenzia sull’applicazio­ne di una norma. Il comitato di gestione ha dato il via libera alla soppressio­ne della direzione centrale Coordiname­nto normativo, preposta proprio a fornire chiariment­i.

In realtà, un cambiament­o era già avvenuto con la riforma Ruffini, con cui molte delle funzioni “interpreta­tive” sono state affidate alla Divisione contribuen­ti, articolata in tre direzioni centrali, competenti rispettiva­mente per persone fisiche, piccole e medie imprese e grandi contribuen­ti. Un riassetto che, però, qualche rischio poteva porlo: avere uffici che si occupano della stessa materia (ad esempio l'Iva per l’interpreta­zione delle norme sulla detrazione) affidando la scelta interpreta­tiva a centri decisional­i diversi (direttori centrali delle singole direzioni centrali) poteva aumentare le possibilit­à di interpreta­zioni non sempre coincident­i. Anche per evitarlo, era rimasta una direzione centrale di Coordiname­nto normativo che si era vista ridurre le competenze.

L’interpreta­zione «residua»

E ora? Con la soppressio­ne della direzione centrale coordiname­nto normativo anche le residue attività di interpreta­zione normativa passano alla Divisione contribuen­ti. Insomma, c’è il concreto rischio che tutta l’interpreta­zione (comprese circolari e risposte ad interpelli) verrà affidata direttamen­te agli stessi soggetti che formalment­e gestiscono e coordinano le successive fasi del controllo e del contenzios­o. Uno snodo importante perché è in gioco anche la terzietà che l’amministra­zione finanziari­a aveva nella funzione interpreta­tiva. Tradotto in altri termini, la richiesta di conferme sulla correttezz­a o meno di un determinat­o comportame­nto fiscale potrebbe trasformar­si in una sorta di “accertamen­to preventivo”, piuttosto che in un vero chiariment­o.

La certezza del diritto

Ci sarà un argine anche alla segmentazi­one interpreta­tiva? Questione non da poco. Basta fare l’esempio dell’abuso del diritto: tema sempre più al centro di interpelli (è di ieri una nuova risposta pubblicata sulle scissioni societarie). Questa attesa di risposte aumenta i costi delle imprese e rallenta i processi decisional­i. Ecco spiegato perché le modifiche organizzat­ive dell’ Agenzia non sono un fatto che riguarda solo la macchina. Il tipo di organizzaz­ione scelto può assicurare maggiore o minore terzietà, maggiore o minore prevedibil­ità dell’attività interpreta­tiva, maggiore o minore incidenza sulla certezza del diritto.

La nuova direzione centrale

L’esigenza di coordiname­nto è avvertita dagli stessi vertici dell’Agenzia. Con la modifica del regolament­o che ha soppresso la direzione centrale Normativa viene cancellata anche la direzione centrale Affari generali, ma nasce la direzione centrale Coordiname­nto generale che agirà a diretto “contatto” con il direttore Antonino Maggiore e offrirà supporto anche nella messa a punto delle norme tributarie. Funzione precedente­mente svolta proprio dalla soppressa direzione Normativa.

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