Il «Pmi Day» sbarca all’estero con Robiglio all’Ariston Benelux
Robiglio: l’obiettivo è trasmettere la passione per l’impresa ai giovani Focus della nona edizione: lotta alla contraffazione e proprietà intellettuale
È arrivato alla nona edizione, con numero sempre in continuo aumento: più di 1100 le aziende coinvolte quest’anno, circa 42mila i protagonisti delle visite e degli incontri dentro le pmi, italiane ma non solo. Studenti soprattutto, insieme agli insegnanti e alle istituzioni. È la formula del Pmi Day che si è svolto ieri, un appuntamento inserito nella XVII Settimana della Cultura d’impresa organizzata da Confindustria e nella Settimana europea delle pmi, promossa dalla Commissione Ue. Dal primo appuntamento ad oggi sono stati coinvolti circa 300mila ragazzi.
«Apriamo le porte delle aziende per raccontare la storia delle nostre imprese, la loro identità e come stanno cambiando. In ogni parte del mondo le aziende rappresentano la vitalità di un territorio, un valore economico e culturale. Il Pmi Day nasce proprio per trasmettere questa passione ai giovani, protagonisti delle imprese del futuro», dice Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria di Confindustria. Ieri era in Belgio, nello stabilimento della Ariston Thermo Benelux, leader nella produzione di impianti di riscaldamento ed efficienza energetica, ed ha incontrato i ragazzi dell’istituto professionale Asty Moulin. È andato a Matera Stefano Zapponini, coordinatore nazionale del Pmi Day, alla Bawer, azienda del presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso, che realizza prodotti in acciaio per automotive e sanità: «Matera sarà capitale europea della cultura il prossimo anno, un luogo ideale ha spiegato - per mandare un messaggio sull’importanza della cultura d’impresa. Senza imprese e senza cultura non c’è crescita».
Anche questa edizione avrà come focus principale la lotta alla contraffazione, allargata al tema dell’italian sounding e della proprietà intellettuale, grazie alla collaborazione con il Gruppo tecnico Made-In di Confindustria, di cui è presidente Paolo Bastianello. «I ragazzi hanno potuto constatare che l’azienda non è fatta solo di macchinari e impianti ma di persone, un luogo dove si fa ricerca e innovazione. Occorre cultura tecnologica, che non è di serie b rispetto a quella umanistica. I prodotti contengono un valore che non va disperso con la contraffazione, un fenomeno diffuso di cui si sa ancora poco», racconta Bastianello. Ieri è stato ad Alessandria, alla Ips, industria di laminati sottili, e a Tortona, alla Fia-Trac (carrelli elevarori). «C’erano gli studenti - continua Bastianello - e anche l’amministrazione, sindaco e vice sindato. Un’attenzione importante».
Si allarga sempre più il raggio dei partecipanti: a livello nazionale è coinvolto circa il 90% delle associazioni di Confindustria. Il Pmi Day è sempre più internazionale: oltre al Belgio sono coinvolti anche i Balcani, con le organizzazioni confindustriali di Albania, Bulgaria, Romania e Serbia. Negli Stati Uniti si è arrivati a coinvolgere 50 aziende italiane e oltre 1100 studenti, grazie alla collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Washington, il Miami Scientific Italian Community e altre organizzazioni. Continua la partneship con Confagricoltura e in alcuni territori ci sono state visite in imprese agricole. E grazie al supporto di 4.Manager, presieduta da Stefano Cuzzilla, sono state realizzate più di mille bandiere con i loghi dell’evento, per sottolineare l’importanza del Pmi Day per diffondere cultura d’impresa e promuovere lo sviluppo della managerialità nelle pmi. Oltre che di contraffazione si è parlato anche di resilienza e di cultura della prevenzione, attraverso il Programma Gestione Emergenze. E sul territorio si sono sviluppate nuove iniziative, come l’Education week di Confindustria Marche, che si apre con il Pmi Day e si conclude con Orientagiovani.
«Come Confindustria crediamo molto nel Pmi Day - spiega ancora Robiglio - ha un duplice obiettivo far entrare i ragazzi nelle aziende, far capire loro che la fabbrica è una entità viva. Inoltre che la fabbrica 4.0 rappresenta una prospettiva per il futuro, per avere tramite la dignità del lavoro una crescita culturale umana ed economica. Bisogna diffondere questo messaggio, ai giovani e alle loro famiglie». Un aspetto emerso nella giornata di ieri, come sottolinea Zapponini, è l’importanza data dai ragazzi e dai loro insegnanti all’alternanza scuola-lavoro: «è stato uno dei temi di cui si è discusso, con il rammarico che da parte del governo ci sia la volontà di ridurre questa misura. I giovani hanno colto il valore dell’impresa, una comunità che condivide un progetto di vita prima che di lavoro. È l’anima della piccola impresa, comunità che aggrega il territorio». Servono competenze, conoscenze, ricerca e innovazione. «Siamo il secondo paese manifatturiero europeo, non abbiamo mnaterie prime, siamo obbligati ad esportare: è stato uno dei messaggi di ieri - racconta Bastianello - dobbiamo fare prodotti sempre più di qualità, con aziende e persone eccellenti».