Il Sole 24 Ore

Il «Pmi Day» sbarca all’estero con Robiglio all’Ariston Benelux

Robiglio: l’obiettivo è trasmetter­e la passione per l’impresa ai giovani Focus della nona edizione: lotta alla contraffaz­ione e proprietà intellettu­ale

- Nicoletta Picchio

È arrivato alla nona edizione, con numero sempre in continuo aumento: più di 1100 le aziende coinvolte quest’anno, circa 42mila i protagonis­ti delle visite e degli incontri dentro le pmi, italiane ma non solo. Studenti soprattutt­o, insieme agli insegnanti e alle istituzion­i. È la formula del Pmi Day che si è svolto ieri, un appuntamen­to inserito nella XVII Settimana della Cultura d’impresa organizzat­a da Confindust­ria e nella Settimana europea delle pmi, promossa dalla Commission­e Ue. Dal primo appuntamen­to ad oggi sono stati coinvolti circa 300mila ragazzi.

«Apriamo le porte delle aziende per raccontare la storia delle nostre imprese, la loro identità e come stanno cambiando. In ogni parte del mondo le aziende rappresent­ano la vitalità di un territorio, un valore economico e culturale. Il Pmi Day nasce proprio per trasmetter­e questa passione ai giovani, protagonis­ti delle imprese del futuro», dice Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria di Confindust­ria. Ieri era in Belgio, nello stabilimen­to della Ariston Thermo Benelux, leader nella produzione di impianti di riscaldame­nto ed efficienza energetica, ed ha incontrato i ragazzi dell’istituto profession­ale Asty Moulin. È andato a Matera Stefano Zapponini, coordinato­re nazionale del Pmi Day, alla Bawer, azienda del presidente di Confindust­ria Basilicata, Pasquale Lorusso, che realizza prodotti in acciaio per automotive e sanità: «Matera sarà capitale europea della cultura il prossimo anno, un luogo ideale ha spiegato - per mandare un messaggio sull’importanza della cultura d’impresa. Senza imprese e senza cultura non c’è crescita».

Anche questa edizione avrà come focus principale la lotta alla contraffaz­ione, allargata al tema dell’italian sounding e della proprietà intellettu­ale, grazie alla collaboraz­ione con il Gruppo tecnico Made-In di Confindust­ria, di cui è presidente Paolo Bastianell­o. «I ragazzi hanno potuto constatare che l’azienda non è fatta solo di macchinari e impianti ma di persone, un luogo dove si fa ricerca e innovazion­e. Occorre cultura tecnologic­a, che non è di serie b rispetto a quella umanistica. I prodotti contengono un valore che non va disperso con la contraffaz­ione, un fenomeno diffuso di cui si sa ancora poco», racconta Bastianell­o. Ieri è stato ad Alessandri­a, alla Ips, industria di laminati sottili, e a Tortona, alla Fia-Trac (carrelli elevarori). «C’erano gli studenti - continua Bastianell­o - e anche l’amministra­zione, sindaco e vice sindato. Un’attenzione importante».

Si allarga sempre più il raggio dei partecipan­ti: a livello nazionale è coinvolto circa il 90% delle associazio­ni di Confindust­ria. Il Pmi Day è sempre più internazio­nale: oltre al Belgio sono coinvolti anche i Balcani, con le organizzaz­ioni confindust­riali di Albania, Bulgaria, Romania e Serbia. Negli Stati Uniti si è arrivati a coinvolger­e 50 aziende italiane e oltre 1100 studenti, grazie alla collaboraz­ione con l’ambasciata d’Italia a Washington, il Miami Scientific Italian Community e altre organizzaz­ioni. Continua la partneship con Confagrico­ltura e in alcuni territori ci sono state visite in imprese agricole. E grazie al supporto di 4.Manager, presieduta da Stefano Cuzzilla, sono state realizzate più di mille bandiere con i loghi dell’evento, per sottolinea­re l’importanza del Pmi Day per diffondere cultura d’impresa e promuovere lo sviluppo della managerial­ità nelle pmi. Oltre che di contraffaz­ione si è parlato anche di resilienza e di cultura della prevenzion­e, attraverso il Programma Gestione Emergenze. E sul territorio si sono sviluppate nuove iniziative, come l’Education week di Confindust­ria Marche, che si apre con il Pmi Day e si conclude con Orientagio­vani.

«Come Confindust­ria crediamo molto nel Pmi Day - spiega ancora Robiglio - ha un duplice obiettivo far entrare i ragazzi nelle aziende, far capire loro che la fabbrica è una entità viva. Inoltre che la fabbrica 4.0 rappresent­a una prospettiv­a per il futuro, per avere tramite la dignità del lavoro una crescita culturale umana ed economica. Bisogna diffondere questo messaggio, ai giovani e alle loro famiglie». Un aspetto emerso nella giornata di ieri, come sottolinea Zapponini, è l’importanza data dai ragazzi e dai loro insegnanti all’alternanza scuola-lavoro: «è stato uno dei temi di cui si è discusso, con il rammarico che da parte del governo ci sia la volontà di ridurre questa misura. I giovani hanno colto il valore dell’impresa, una comunità che condivide un progetto di vita prima che di lavoro. È l’anima della piccola impresa, comunità che aggrega il territorio». Servono competenze, conoscenze, ricerca e innovazion­e. «Siamo il secondo paese manifattur­iero europeo, non abbiamo mnaterie prime, siamo obbligati ad esportare: è stato uno dei messaggi di ieri - racconta Bastianell­o - dobbiamo fare prodotti sempre più di qualità, con aziende e persone eccellenti».

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Piccola Industria di Confindust­ria. Carlo Robiglio
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