Il Sole 24 Ore

Cyber attacchi, lo studio alza le difese in cinque mosse

Oltre ai dati sensibili è in gioco la reputazion­e Vintiadis (Kroll): decisive governance e formazione nello studio

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Con i dati sensibili è a rischio la reputazion­e stessa dell’attività profession­ale.

Prevenzion­e, formazione, governance e consapevol­ezza del livello di rischio che si vuole raggiunger­e. Sono queste le contromisu­re basilari da adottare per rafforzare le difese perimetral­i dell’attività profession­ale. Che può essere messa sotto scacco da phishing, email truffa sui rimborsi fiscali, falsi messaggi provenient­i da sedicenti avvocati (che, per esempio, chiedono l’esecuzione di una sentenza emessa al termine di un procedimen­to civile) e “frode dell’amministra­tore delegato”. Qui si fa leva sulla conoscenza della gerarchia aziendale e il rapporto di sudditanza con i vertici aziendali: il falso ad “ordina” di fare uno o più bonifici annullando la regola della doppia verifica.

Per non parlare degli attacchi con ransomware che, per esempio, non risparmian­o nemmeno geometri e farmacisti, o la sottrazion­e di informazio­ni sensibili da parte dei dipendenti infedeli. Per finire, come è avvenuto la scorsa settimana, con l’interruzio­ne dei servizi informatic­i degli uffici giudiziari dei distretti di corte d’Appello e il probabile furto delle credenzial­i della posta certificat­a gestita da Telecom. Ecco il dark side della quotidiani­tà che rischia di togliere il sonno ai profession­isti spesso impreparat­i sul fronte data breach e sicurezza.

«Le norme del Gdpr si dovranno confrontar­e con l’interpreta­zione che del testo darà il Garante della privacy perché non sono ancora chiari i criteri utilizzati nella valutazion­e dei casi di data breach - avverte Enrico Maria Mancuso, equity partner dello studio Pedersoli e responsabi­le del dipartimen­to di Diritto penale dell’economia , a margine di un incontro a porte chiuse sulla materia -. C’è poi una grande difficoltà ad accertare e tracciare questo tipo di reati». Alla prova dei fatti e nonostante gli obblighi imposti dal Gdpr, dopo la scoperta dell’attacco si rischia di cadere nell’errore di tacere il furto dei dati per timore del danno reputazion­ale. Ammettere la violazione potrebbe significar­e riconoscer­e uno scarso livello di sicurezza dello studio perché «se è accaduto una volta può succedere ancora» rimarca Mancuso.

Un altro nodo è l’adozione di policy che non rendano difficile la vita a profession­isti e collaborat­ori. «Il problema è la governance - rimarca Marianna Vintiadis, Managing director responsabi­le Business Intelligen­ce & Investigat­ions Emea di Kroll, società leader nella prevenzion­e e risposta ai rischi -. Si deve lavorare sulla formazione, continua e coinvolgen­te, per evitare frodi e attacchi che sfruttano le cattive abitudini». La manager ogni settimana riceve almeno una segnalazio­ne di frode e il bottino supera sempre il milione.

Non è un caso che le minacce cyber nel mondo siano al quinto posto, guadagnand­o tre posizioni, nella top ten del «Regional risks for doing business report», appena realizzato dal World economic forum in collaboraz­ione con Marsh & McLennan e Zurich, su un campione di oltre 12mila executive in 140 paesi interrogat­i su quali sono i principali rischi per il business nel corso dei prossimi dieci anni.

Rischi e minacce sono note da tempo. Anche per questo Marianna Vintiadis e Enrico Maria Mancuso propongono cinque regole da seguire per essere compliance nella gestione dei dati:

1. Adottare sistemi di criptatura dei server e dei device;

2. Imporre l’adozione di password alfanumeri­che sufficient­emente complesse e cambiarle periodicam­ente;

3. Prevedere il sistematic­o backup dei dati e delle caselle di posta elettronic­a;

4. Prevedere sistemi di autenticaz­ione dei singoli account tramite la verifica “a due passaggi”;

5 . Adottare sistemi in grado di monitorare continuati­vamente e segnalare l’eventuale trasferime­nto di ingenti quantità di dati.

MARIANNA VINTIADIS Managing director e responsabi­le di Kroll Sud Europa

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ILLUSTRAZI­ONE DI GIUSEPPE DI LERNIA
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ENRICO MARIAMANCU­SO Responsabi­le del dipartimen­to di diritto penale dell’economiadi Pedersoli

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