Il Sole 24 Ore

In palio 28mila posti pubblici

- Eugenio Bruno Antonello Cherchi

Un triplice intervento per fronteggia­re le uscite nella pubblica amministra­zione, che potrebbero impennarsi per effetto di “quota 100” (si veda la pagina a fianco). Un turnover rafforzato che per il momento - in attesa della norma annunciata dalla legge di bilancio che riformerà la “Fornero” - prevede oltre 16mila assunzioni contenute nella legge di bilancio e oltre 12 mila posti nel comparto istruzione. Per un totale di quasi 29mila ingressi. Un programma da cui manca, per ora, la sanità, il cui fabbisogno di personale è tutto da scrivere. C’è poi - e veniamo alla terza mossa - il Ddl concretezz­a e il suo maxi-piano di assunzioni.

La legge di bilancio

Delle 16.342 opportunit­à aperte dalla manovra ora sotto i riflettori della Camera - il 38% (6.150 posti) sono riservate al reclutamen­to di nuove Forze dell’ordine, tra Polizia, Carabinier­i, Guardia di finanza e polizia penitenzia­ria. A questi numeri si aggiungono quelli dei Vigili del fuoco, che potranno selezionar­e 1.500 unità. Altro contingent­e di peso è quello previsto negli uffici giudiziari: 3mila amministra­tivi e 715 magistrati ordinari, di cui 115 da assumere subito facendo ricorso ai vincitori dell’ultimo concorso, così da assicurare il ricambio (115 saranno quest’anno le uscite dei togati) e 600 nei prossimi tre anni, con un massimo di 200 l’anno.

Numeri importanti sono anche quelli dell’Ispettorat­o del lavoro (mille ingressi), del ministero dei Beni culturali (mille assunzioni, dopo le 500 del precedente governo) e nel l’università, che potrà chiamare mille ricercator­i di tipo b). Reclutamen­ti a cui si farà fronte con il rifinanzia­mento per 870 milioni di euro del fondo assunzioni nella Pa: 130 milioni per il 2019, 320 per il 2020 e 420 a decorrere dal 2021.

Scuola e università

L’istruzione si candida a diventare protagonis­ta assoluta delle assunzioni 2019. Innanzitut­to nella scuola. Accanto al concorso-sanatoria già bandito per le maestre di infanzia e primaria che non prevede però posti predetermi­nati a bando, visto che porterà alla formazione di graduatori­e di merito straordina­rie su base regionale da cui poi si attingerà per le nomine dell’anno scolastico 2019/2020 - ne è atteso uno ordinario da 10.183 posti (5.626 comuni e 4.557 di sostegno). Per cui il Miur ha chiesto già l’autorizzaz­ione all’Economia. Anche l’università avrà la sua iniezione di risorse umane. Il ministero è infatti intenziona­to ad autorizzar­e per il sistema universita­rio lo sblocco di 2.028 “punti organico” (pari a 2.028 posizioni piene di professore ordinario), che superano del 33% quelle autorizzat­e nel 2017 (quando erano 1526).

In attesa del Ddl concretezz­a

Per ora sono si tratta di annunci senza numeri. Il disegno di legge concretezz­a, che attende di iniziare l’esame al Senato, prevede per le amministra­zioni centrali la possibilit­à, a partire dal prossimo anno, di procedere ad assunzioni per una spesa pari al 100% di quella relativa al personale di ruolo uscito l’anno precedente.

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