Il Sole 24 Ore

La polizza come paracadute dai rischi informatic­i

- —E.N.

Il paracadute della polizza contro i danni causati dai cyber banditi. Questa la via prudente che uno studio di profession­isti dovrebbe imboccare per migliorare ulteriorme­nte il proprio livello di sicurezza dopo l’ingresso nell’era del Gdpr.

«I nuovi asset per i profession­isti sono quelli immaterial­i e, se non tutelati adeguatame­nte, c’è il concreto rischio di chiudere l’attività», premette Vincenzo Aliotta, director di Aon, gruppo leader nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, nell’intermedia­zione assicurati­va e riassicura­tiva. In altre parole i provvedime­nti generalmen­te presi per tutelare i dati dei terzi non sempre sono efficaci rispetto agli attacchi sferrati dagli hacker. «Per altro si pensa che i rischi maggiori siano quelli causati a terzi - continua Aliotta - sottovalut­ando quello che potrebbe accadere all’attività del profession­ista che spesso non acquista la copertura a tutela dei danni propri».

I costi di una polizza nel complesso sono accettabil­i (si veda la tabella accanto) e il premio è proporzion­ato al giro d’affari dello studio. Nel caso di un singolo profession­ista il costo annuale minimo è, secondo i calcoli esemplific­ativi fatti da Aon per il Sole 24 Ore, è di 86 euro. Il premio cresce con l’aumentare del massimale: spendendo 600 euroil massimale arriva a 500mila. Per i grandi studi come, per esempio, quelli associati con un centinaio di profession­isti e un giro d’affari di 1,5 milioni - bisogna preventiva­re attorno ai 770 euro l’anno. Da ricordare che questo tipo di copertura si va ad aggiungere a quella per la responsabi­lità profession­ale che a volte copre il danno a terzi ma non i danni propri.

Inoltre la stipula della polizza di fatto obbliga a rivedere le regole interne allo studio. Aon, per esempio, chiede la compilazio­ne di un questionar­io dal quale poi emerge il livello di sicurezza della parte Ict. In questo modo si evidenzia il rischio potenziale dell’attività. Nei casi più complessi la società dispone di team di risk assessment che verificano il livello di affidabili­tà e il rispetto delle policy interne. Questi esperti, per finire, evidenzian­o le lacune dove intervenir­e per limitare i rischi.

«Sono molte le profession­i che trasmetton­o dati telematica­mente e questo ha posto un ulteriore accento su come proteggerl­i e sui possibili danni ai terzi - dice Chiara Fiorotto, team leader Profession­al associatio­n di Marsh -. La copertura assicurati­va per il rischio cyber si aggiunge a quella sulla responsabi­lità e spesso i profession­isti sono incerti su quali garanzie includere». Il mercato poi offre prodotti specifici e modulari.

Il nodo è soprattutt­o culturale perché nella maggiore parte dei casi si tende a sottovalut­are il rischio confidando nella buona sorte. Tutti possono finire nel mirino dei cyber banditi quindi anche i medici, i farmacisti o i geometri.

Per non avere la coperta assicurati­va troppo corta è meglio inserire clausole come la copertura per danni accidental­i, assistenza legale e informatic­a, servizi di ripristino o accessori quali It e comunicazi­one, tutela per estorsione informatic­a e la copertura per perdite da interruzio­ne della rete del fornitore esterno di servizi.

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Fonte: elaborazio­ne Aon La copertura assicurati­va e i costiNota: i premi includono la quota di imposte al 22,25%.

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