La teoria dello «Smart»
Senza obiettivi nessuna pianificazione ha senso. L’aumento dell’utile, scopo ultimo di ogni piano strategico, si può raggiungere attraverso l’incremento del fatturato, ma anche la razionalizzazione dei costi, una migliore gestione del tempo o una scelta più accurata delle pratiche e della clientela, grazie a un lavoro strategico sulla qualità del lavoro e non sulla quantità.
Ogni obiettivo però, per essere raggiungibile va indicato in maniera chiara e determinata . Più un obiettivo è chiaro, definito, misurabile, condiviso e anche complesso, cioè ambizioso, più sarà coinvolgente e verrà preso seriamente da chi è deputato a lavorare per compierlo.
Per ricordare le caratteristiche degli obiettivi correttamente programmati gli studiosi hanno coniato l’acronimo inglese «Smart», ovvero specifico, misurabile, raggiungibile, realistico e determinato nel tempo. Scrivere nel piano strategico, ad esempio, che si intende “aumentare l’utile” è un errore. Bisogna indicare che si intende incrementare la redditività di un certa percentuale, motivare la quantità e ambientare questa quantità nel tempo e nel proprio contesto per consentire a tutti gli attori di sapere sempre se si stanno muovendo nella giusta direzione.