Impossibile la restituzione dei versamenti fatti all’Inps
Dall’estratto conto previdenziale Inps risulta che ho versato contributi utili per la pensione dal 1°febbraio 1974 al 31 dicembre 1992 (per un totale di 224 settimane e 96 mesi). Avendo maturato ampiamente l’età pensionabile (ho 72 anni) ho chiesto all’istituto previdenziale il trattamento pensionistico. L’Inps mi ha risposto che non ho diritto alla pensione e per ottenerlo mancano 5 anni di contributi. diritto in quanto per il diritto alla pensione mancherebbero altri 5 anni di contributi. È corretto? Avrei diritto alla restituzione dei contrubuti versati, come avviene per il mancato completamento del versamento previsto per il riscatto del periodo di laurea?
B.V. - PALERMO
Il diritto alla pensione di vecchiaia si consegue con almeno vent’anni di contributi. Sono sufficienti soltanto quindici anni di contributi, a condizione che questi risultino accreditati tutti entro il 31 dicembre 1992 (circolare Inps 16/2013). Dai dati forniti dal lettore, non risulta soddisfatto alcun requisito citato. A titolo informativo, ma non rispondente al caso in esame, sarebbero sufficienti soltanto cinque anni di contribuzione a condizione che il lettore potesse vantare almeno cinque anni di contributi, tutti accreditati dopo il 1995, sicché rientrerebbe in un sistema di calcolo interamente contributivo. In questo caso, sarebbe richiesta un’età anagrafica di almeno 70 anni da adeguarsi alla speranza di vita (+12 mesi dal 2019).
Pertanto il riscontro avuto dall’Inps appare conforme, né è possibile vantare una restituzione dei contributi versati. Infatti il concorso al finanziamento del sistema previdenziale è uno dei fronti sul quale meglio si manifesta e realizza il principio di solidarietà. Siamo di fatto di fronte ad una insussistenza di una corrispettività funzionale tra contributi e prestazioni. Il lettore potrà accedere, al ricorrere dei requisiti di legge, ad altre prestazioni come ad esempio l’assegno sociale.