Vicino al traguardo lo Spid professionisti: permetterà di accedere anche ai servizi Pa «riservati»
Dopo il via libera della Conferenza unificata sulle linee guida Agid manca il parere non vincolante del Garante privacy
Manca solo il parere (non vincolante) del Garante della privacy perché l’identità digitale con qualifica diventi operativa
Lo Spid per i professionisti si avvicina al traguardo. Giovedì scorso il nuovo strumento ha ricevuto il via libera della Conferenza unificata e ora aspetta quello del Garante della privacy, il cui parere non è, però, vincolante. Dopodiché l’Agid (Agenzia per l’Italia digitale) potrà far debuttare l’identità digitale per uso professionale.
Le linee guida, messe a punto dall’Agenzia dopo una consultazione pubblica effettuata all’inizio dell’estate, definiscono il “Pin” unico che consente l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione da parte dei professionisti. Almeno per ora. In un futuro prossimo, infatti, dovrebbero arrivare anche i servizi messi a disposizione dai privati.
Lo Spid a uso professionale sarà rilasciato, come è avvenuto per i circa 3 milioni di identità digitali già assegnate ai cittadini, dagli identity provider accreditati. La differenza sarà che il nuovo “Pin” permetterà a una persona fisica di farsi riconoscere da una pubblica amministrazione (o da un privato) in quanto professionista, permettendogli non solo di qualificarsi, ma anche di accedere ad alcuni servizi riservati a chi è in possesso di determinati requisiti.
Per ottenere l’identità digitale ad uso professionale non è necessario essere iscritti a un Albo o elenco. Chiunque la potrà richiedere e nello Spid risulterà un codice che qualifica, in maniera generica, il titolare come professionista. Senza aggiungere alcun dettaglio. In altri termini, la nuova identità digitale non potrà attestare che il titolare è iscritto a un Albo o a un elenco. Nel caso, per esempio, l’utilizzo di un servizio richieda il titolo di “avvocato” o “dottore commercialista”, sarà il service provider a interrogare i rispettivi Albi per verificare che chi sta chiedendo l’accesso al servizio sia effettivamente iscritto a quegli Ordini.
C’è, poi, un ulteriore livello dello Spid per professionisti: quello che attesta l’appartenenza del titolare a un’organizzazione. Per esempio, a uno studio professionale piuttosto che a un’azienda. In questo caso, l’interessato, nel momento in cui chiede l’identità digitale per uso professionale, dovrà dimostrare all’identity provider di far parte di una determinata struttura. A quel punto, si legge nelle linee guida, l0 Spid certificherà «l’appartenenza di una persona fisica all’ organizzazione di una persona giuridica e/o la sua qualità di professionista».
La differenza con le identità digitali rilasciate finora ai cittadini sarà che lo Spid per i professionisti avrà un costo. I Pin unici in circolazione sono, infatti, stati assegnati dagli identity provider gratuitamente, anche per consentire la maggiore penetrazione dello strumento, la cui diffusione rimane, nonostante ciò, al di sotto delle aspettative. E questo anche se sono in continuo aumento ora sono arrivate a quota 4mila - le pubbliche amministrazioni che hanno messo i loro servizi a portata di identità digitale.
Invece, lo Spid per i professionisti, avendo una valenza meno sociale e più orientata al business, si pagherà. Lo prevedono le linee guida: «Le condizioni per la fornitura dell’identità digitale uso professionale sono oggetto di contrattazione tra le parti».
Non è la sola identità digitale sulla quale gli identity provider puntano per generare introiti. Si attende, infatti, che decolli l’apertura allo Spid da parte dei privati, che dovrebbe portare con sé anche l’ implementazione del terzo livello del P in unico.
Per ora sono stati attivati due livelli. Il terzo livello permetterà, oltre all’accesso ai servizi, anche altre operazioni come i pagamenti, per i quali il grado di sicurezza del sistema dovrà essere ancora più forte. Il traguardo è vicino, perché alcuni identity provider hanno già iniziato a rilasciare identità digitali del terzo livello.