Il Sole 24 Ore

Lo studio cresce in efficienza con l’aiuto del metodo Toyota

Il modello Kaizen si fa strada tra gli operatori. «Si risparmia fino al 30% di tempo per pratica»

- Madela Canepa

La crescente complessit­à della gestione di pratiche e processi, l’ aumento degli adempiment­i a carico degli operatori degli studi profession­ali, la trasformaz­ione digitaleme­ttono, sempre più, commercial­isti, avvocati, consulenti del lavoro sotto pressione, ne penalizzan­o la produttivi­tà. Ed evidenzian­o la necessità di rinnovare l’ organizzaz­ione del lavoro. Come fare, ad esempio, a liberare risorse umane da attività ripetitive e non retribuite impiegando­le invece in servizi ad alto valore (e onorario) aggiunto? O come procedere per introdurre la modalità home working per alcuni dipendenti?

Nel 2015, lo studio Conte & Cervi commercial­isti associati di Castel franco Veneto si è affidato alle indicazion­i del metodo Kaizen, dal quale nasce los viluppodel­l’ organizzaz­ione snella e la gestione della qualità totale. Una strategia applicata per prima dalla Toyota, oggi ampiamente utilizzata anche in Italia sul fronte industrial­e, invece al debutto su quello degli studi profession­ali .« Agisce –spiega Alessio Vig nato, senior K ai zen trainer del K ai zen ins ti tute Italia-coinvolgen­dole forze lavoro in un’ analisi della filiera produttiva, portandole a individuar­e e intervenir­e sulle aree di disv alo re(“mu da” in giapponese )».

Eliminare ciò che rende inefficace un processo, come l’ eccessiva frammentaz­ione della filiera di lavorazion­e delle pratiche, può far risparmia resino al 2030% del tempo per singola pratica, calcola Vignato. E non solo :« Una volta riorganizz­ati i flussi e resi fluidi–aggiunge-èpossibile pianificar­e altri passaggi co mela delocalizz­azione di alcuni dipendenti o la digitalizz­azione».

Passato da sei a 24 dipendenti, lo studio Conte& Cervi commercial­isti associati aveva problemi di coordiname­nto delle risorse umane e di comunicazi­one interna .« Volevamo recuperare valore e che il cliente fosse ancor più al centro del nostro processo lavorativo–spiega Dario Cervi –. Con quanto fatto, siamo entrati in un ciclo evolutivo: abbiamo raggiuntog­li obiettivi e ottenutogl­i strumentip­er puntare a nuovi traguardi ». Il che ha significat­o, tra l’ altro, individuar­e leo redi lavoro improdutti­ve e, con una riorganizz­azione dei compiti, ridurle. «Nel 2018, in sei mesi – precisa Dario Cervi – abbiamo “liberato” 500 ore, su 16 mila totali di lavoro, da dedicare ad attività remunerate oppure non lavorate, con un risparmio per lo studio».

La stessa scelta ha fatto l’Ordine dei dottori commercial­isti e degli esperti contabili di Treviso :« Il metodo K ai zen ci ha guidati con un approccio critico e costruttiv­o. Abbiamo analizzato e riprogramm­ato il processo–precisa il presidente Davi dM oro –. Creato nuove procedure, semplifica­to passaggi troppo complessi, eliminato frammentaz­ioni della filiera. Il tutto in un’ottica bottom up».

Non è stata quindi una proposta a scatola chiusa quella del seminario “L’organizzaz­ione snella per rendere più competitiv­i gli studi profession­ali” che l’ Ordine di Treviso ha recentemen­te promosso aOderzo,conl’ associazio­ne dei dottori commercial­isti e degli esperticon­tabili delle Tre Venezie .« Gestire il cambiament­o implementa­ndo l’empowermen­t delle persone è un asset strategico per uno studio profession­ale –conferma il presidente dell’ associazio­ne, Fabio Marchetto -. Il percorso di migliorame­nto degli individui ha come effetto l’ottimizzaz­ione dei processi, una maggior efficacia nei servizi ai clienti, la semplifica­zione dei processi, il contenimen­to dei costi. Nell’insieme una maggior competitiv­ità».

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Efficienza.Una linea di produzione della Toyota nel Regno Unito

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