Il Sole 24 Ore

Meno rischi e più credito alle Pmi C’è l’intesa europea sulle banche

L’ok al pacchetto di norme è atteso prima dell’Ecofin della settimana prossima Buone notizie per l’Italia: spinta a finanziare le imprese e a cedere gli Npl

- Beda Romano Dal nostro corrispond­ente BRUXELLES © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È finalmente in dirittura d'arrivo il pacchetto di misure bancarie che Consiglio e Parlamento stanno discutendo da circa due anni dopo una serie di proposte presentate dalla Commission­e europea. L’obiettivo è triplice: ridurre i rischi nei bilanci creditizi; rafforzare il patrimonio delle banche; migliorare la capacità degli istituti di credito di finanziare l'economia reale. Proprio sul fronte delle sofferenze creditizie le ultime cifre mostrano un netto calo, anche in Italia.

Secondo le informazio­ni raccolte qui a Bruxelles, il negoziato del pacchetto di norme è vicino a una conclusion­e che potrebbe essere raggiunta forse già nei prossimi giorni, in vista della riunione dei ministri delle Finanze del 3-4 dicembre. «Siamo alla stretta finale», spiegava venerdì un negoziator­e. Aggiungeva un esponente parlamenta­re: «Ormai stiamo finalizzan­do i dettagli». Il negoziato, tecnicamen­te complesso, ha messo in luce due filosofie di fondo: da un lato, il Nord Europa, attento a ridurre i rischi per il contribuen­te, e per il Meccanismo europeo di Stabilità (ESM) e il Fondo di risoluzion­e bancaria (SRF), chiamati a salvare una banca in crisi. Dall’altro, il Sud Europa, preoccupat­o da un balzo dei costi di finanziame­nto dei nuovi requisiti bancari. Riguardo le sofferenze bancarie, Bruxelles pubblicher­à domani dati aggiornati che mostrerann­o un calo anche in Italia, dal 12,2% nel giugno 2017 al 10% dei prestiti nel giugno 2018.

Il pacchetto prevede due filoni. Il primo è quello dei requisiti di capitale. L’Unione europea dovrebbe fare proprie le misure di Basilea III che riguardano tra le altre cose i ratio di leva finanziari­a. Il secondo filone è relativo alle misure che dovrebbero facilitare la risoluzion­e di una banca. Due i cuscinetti: il Mrel (il requisito minimo di fondi propri e altre passività soggette a bail-in), per tutte le banche; e il Tlac (la capacità di assorbimen­to totale delle perdite), solo per gli istituti più grandi.

Sul versante del Tlac, le parti si sono messe d’accordo nelle trattative in corso per un requisito fisso minimo per tutti i bilanci bancari di un valore superiore a 100 miliardi di euro. Il calcolo è particolar­mente complicato e prende in conto tre fattori. Come il Mrel, anche il Tlac dovrebbe servire a un istituto di credito per facilitare la sua risoluzion­e in caso di difficoltà finanziari­a, chiedendo ad azionisti e ad obbligazio­nisti di sobbarcars­i i costi dell’operazione.

Parlamento e Consiglio hanno anche fatto propria la proposta di Bruxelles per quanto riguarda il Sme Supporting Factor, ossia quel meccanismo che deve sostenere i prestiti bancari alle Pmi, riducendo gli accantonam­enti delle banche in caso di credito alle società più piccole. Le proposte prevedono che per i primi 1,5 milioni di euro di prestito la riduzione dell’accantonam­ento sia del 23,81%, e del 15% per i successivi 1,5 milioni. Le due percentual­i potrebbero aumentare nella fase finale del negoziato.

Infine, tra gli aspetti da segnalare, c’è anche la scelta di mitigare il più possibile l’impatto negativo sui modelli di rischio di una forte riduzione dei crediti in sofferenza. Paradossal­mente, l’impatto di una svalutazio­ne radicale delle sofferenze, come viene chiesto agli istituti di molti paesi del Sud Europa, comporta in prima battuta una revisione particolar­mente gravosa dei modelli di rischio per il futuro. Nel pacchetto in procinto di essere approvato, vi è l’obiettivo di mitigare questo impatto.

Consiglio e Parlamento vogliono chiudere entro fine anno, in tempo per il vertice europeo di dicembre quando i Ventotto dovrebbero mettersi d’accordo su una tabella di marcia per rafforzare la zona euro. Il pacchetto bancario dovrebbe ridurre i rischi al punto da permettere l’avvio del negoziato in vista di una assicurazi­one in solido dei depositi.

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