Il Sole 24 Ore

L’Agricole scopre i piani: in Creval fino al 10%, su Agos trattative finali

- PARIGI —Paolo Paronetto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una «progressio­ne prudente» alimentata come sempre dalla crescita organica, senza escludere tuttavia la possibilit­à di fare ulteriori «piccole acquisizio­ni, incrementa­li e non trasforman­ti». La strategia del Crédit Agricole in Italia mantiene i punti fermi che hanno segnato gli oltre 40 anni di presenza dell’istituto nel nostro Paese, sulla scorta di una «fiducia» nei fondamenta­li della nostra economia che non è intaccata dalle tensioni tra Roma e Bruxelles sulla manovra economica, che «possono creare preoccupaz­ioni a breve termine, ma non oltre». Una «posizione lunga» che il ceo dell’Agricole, Philippe Brassac, ha delineato ieri alla stampa italiana nel corso di un incontro tenuto nella cornice di Campus Evergreen, la cittadella alle porte di Parigi che ospita il quartier generale del gruppo. E che sarà dettagliat­a nel nuovo piano industrial­e in arrivo tra febbraio e marzo del prossimo anno. Affiancato dal responsabi­le della Banque verte in Italia, Giampiero Maioli, Brassac ha illustrato il percorso verso la piena attuazione del modello di «banca universale di prossimità» anche nel nostro Paese, ricordando in particolar­e le recenti acquisizio­ni di Pioneer (da parte di Amundi), Banca Leonardo e delle tre Casse di risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato. Sullo sfondo, ha ammesso il banchiere, ci sono elementi di «preoccupaz­ione perché tensioni tra Italia e Commission­e europea possono portare effetti negativi sui costi di finanziame­nto con possibili impatti sulla crescita», ma si tratta di nubi congiuntur­ali, perché la cosa importante «è che l’Italia dichiari di essere nella zona euro e nella Ue». Quanto ai dossier dell’attualità finanziari­a italiana che vedono il diretto coinvolgim­ento dell’Agricole, Brassac ha chiarito che la partecipaz­ione in CreVal è esclusivam­ente legata alla partnershi­p bancassicu­rativa e che potrà salire dal 5% a «poco meno del 10%» solo in caso di estensione dell’alleanza. In merito al dossier Carige, d’altra parte, Maioli ha annunciato che l’Agricole ha «intenzione di aderire» all’intervento dello Schema volontario del Fondo interbanca­rio sul bond subordinat­o che sarà emesso dall’istituto ligure, una volta ottenute le rassicuraz­ioni richieste, in particolar­e sulla governance e sugli scenari in caso di mancata sottoscriz­ione del successivo aumento di capitale (e quindi di conversion­e del bond). Bocche cucite, infine, sulla partita Agos Ducato, perno del riassetto del credito al consumo di Banco Bpm: Brassac si è limitato a dire che «discussion­i molto attive» sono in corso e che un annuncio potrebbe arrivare «nei prossimi giorni o settimane». La centralità dell’Italia nei progetti dell’Agricole, in ogni caso, è confermata anche dall’annuncio che il prossimo 5 dicembre sbarcherà nel nostro Paese l’iniziativa “Le Village by Credit Agricole”: aprirà infatti i battenti a Milano il primo “Village” al di fuori del territorio francese, parte del network di 28 hub dell’innovazion­e nati per sostenere e affiancare il percorso di crescita delle startup.

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Crédit Agricole. Philippe Brassac, amministra­tore delegato della banca francese

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