Rai Milano verso Fieramilanocity C’è l’intesa con Fondazione Fiera
Tutta la produzione sarà spostata nei due padiglioni nella zona del Portello Disponibili 56mila metri con un contratto d’affitto a 2,8 milioni per 12 anni
In dirittura d’arrivo l’accordo tra Fondazione Fiera e Rai per il trasferimento della sede di Milano nel quartiere Portello, nella parte Nord della città. In quest’area potrebbe essere rafforzata la produzione della tv di Stato assecondando la volontà politica della Lega di dare maggiore spazio al capoluogo lombardo.
Del progetto si è parlato anche due giorni fa nel corso del Cda Rai. Al centro dell’attenzione (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) c’erano la nomina dei direttori di rete e la designazione – poi slittata – del vicepresidente. Ma il menu era ricco e accanto ad alcuni aggiornamenti del budget (con qualche allarme per le entrate da canone e per l’andamento della raccolta pubblicitaria che al momento si trova 20 milioni sotto il budget con previsione di chiusura 2018 a 630 milioni contro i 650 previsti), il board ha ascoltato il Cto Stefano Ciccotti intervenuto per parlare della questione “immobiliare” insieme con Carlo Mancini, direttore Asset Immobiliari e Servizi. Se ne riparlerà perché i tempi compressi non hanno permesso di porre l’altra importante questione: la ricerca di strutture a Roma per i lavori di bonifica dall’amianto in Viale Mazzini.
Su Milano, invece, si è detto che la firma dell’accordo finale è in dirittura, con la Fondazione Fiera che entro fine anno presenterà un progetto con i lavori di riqualificazione chiesti dalla Rai. In un arco di tempo massimo di 36 mesi, quindi, tutti gli uffici Rai saranno riuniti nei padiglioni 1 e 2 della vecchia Fiera di Milano, di proprietà dell’azionista di riferimento Fondazione Fiera Milano, uno degli enti più importanti della città, controllato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano che esprimono rispettivamente presidente e vicepresidente (pur in accordo uno con l’altro, con nomine spesso abbastanza bipartisan). La tv di Stato si prepara così a lasciare gli studi di via Mecenate, il cui contratto di locazione con East End Studios termina il 31 dicembre 2018 (comunque ci sarà una proroga), e gran parte degli edifici di Corso Sempione, dove dovrebbe rimanere solo il centro di rappresentanza. Anche la concessionaria Rai Pubblicità dovrebbe trovare una nuova collocazione nel nuovo centro direzionale del Portello. Il tutto per un canone annuo di 2,8 milioni.
Non è la prima volta che la Rai pensa a una mossa del genere. Anche nel 2014, con il dg Luigi Gubitosi, si avviarono le procedure per la ricerca di una nuova sede. Non se ne fece nulla. Un anno fa però la Rai chiese tra i 16 e i 20mila metri quadrati. Nell’indagine di mercato pubblicata il 30 ottobre 2017, si parlava della ricerca di un «complesso immobiliare, che dovrà essere reso disponibile per un periodo pari a 6 anni più 6 anni, finito, funzionante e fruibile entro il 3112-2018». Fondazione Fiera ha così offerto la sua soluzione nel quartiere Portello, in cerca di un progetto di riqualificazione da almeno tre anni dopo il fallito tentativo per il nuovo stadio del Milan e dopo la bocciatura da parte del Comune di Milano del progetto Milano Alta del gruppo Vitali-Snam, per il quale è ancora in corso un contenzioso tra le aziende e l’ente fieristico.
Fondazione Fiera può contare su un’ampia disponibilità di spazio nei suoi due padiglioni della storica Fiera, per 56mila metri quadrati. Non è ancora chiaro quanto servirà alla Rai. Probabilmente di più di quei metri quadrati inizialmente richiesti. La Rai ha bisogno di realizzare nuovi studi, camerini e laboratori per i nuovi centri di produzione. Potrebbero lavorare qui un migliaio di persone, con le antenne delle rappresentanze sindacali molto alte sul tema. Anche perché per le incertezze sul trasferimento al Portello – ma il tema più in generale era il futuro della sede di Milano – era stato indetto uno sciopero per l’11 novembre con sospensione degli straordinari per un mese. La protesta è rientrata, anche grazie alla nomina di un nuovo direttore: Enrico Motta. Che i lavoratori hanno letto come un segnale di impegno da parte della Rai su Milano.