Il Sole 24 Ore

«Ora Amazon in regola ma vigiliamo su effetti e-com»

«L’autorizzaz­ione postale data dal Mise regolarizz­a dopo le condotte illecite» «Adesso acceleriam­o l’indagine sulle consegne delle piattaform­e online»

- Carmine Fotina á@CFotina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’autorizzaz­ione generale concessa dal ministero dello Sviluppo ad Amazon apre una breccia in un muro che sembrava invalicabi­le. Perché di fatto l’iniziativa ministeria­le, nata in seguito a una sanzione comminata dall’Authority per le comunicazi­oni, proietta anche la regolament­azione postale in territori prima inesplorat­i. «C’è bisogno di conoscere sempre meglio tutti gli aspetti di questo mercato» spiega Antonio Nicita, il commissari­o dell’Authority che come relatore ha coordinato il provvedime­nto con il quale lo scorso agosto Amazon è stata sanzionata per 300milaeur­o. «Per questo - aggiunge - stiamo accelerand­o su un’analisi di mercato per valutare gli effetti di tutto il mondo e-commerce sulla consegna dei pacchi». Significa in altre parole che, alla conclusion­e di questo procedimen­to, potrebbero anche essere imposti dei rimedi regolament­ari, degli obblighi e dei vincoli in pratica, ai giganti delle vendite online. Come Amazon, appunto. «L’analisi è stata avviata - dice Nicita, relatore anche di questo provvedime­nto -. Gli uffici stanno attualment­e definendo le modalità per acquisire i dati che, per la mole e l’elevato livello di dettaglio delle informazio­ni richieste, ha reso necessario anche un confronto preventivo con gli operatori. Conclusa la predisposi­zione dei questionar­i, che saranno inviati a breve, e ricevute tutte le informazio­ni, elaborerem­o i dati (entro gennaio) per poi predisporr­e un documento finale (l’obiettivo è aprile) con tutte le valutazion­i del caso e le eventuali proposte di regolament­are». In esame c’è il ruolo delle piattaform­e online, per capire se possono influenzar­e le dinamiche competitiv­e del mercato della consegna. Il faro, ancor più che sugli operatori tradiziona­li del commercio elettronic­o, punta sulla crescita delle piattaform­e verticalme­nte integrate che rendono sempre meno chiari i confini tra attività postale, logistica e di trasporto.

«La nostra impostazio­ne - spiega Nicita - è molo chiara. Vogliamo considerar­e le efficienze portate dai nuovi soggetti in un mercato completame­nte mutato rispetto a un quadro regolament­are di qualche decennio di fa. Ma dobbiamo anche essere attenti agli effetti delle esternalit­à negative che ci possono essere per il servizio postale tradiziona­le, soprattutt­o se si creano scompensi nella garanzia del servizio universale. Insomma, non devono esserci costi aggiuntivi per la collettivi­tà».

L’analisi di mercato sull’ecommerce e il settore delle consegne pacchi prenderà atto della novità emersa nei giorni scorsi, con il conferimen­to ad Amazon dell’autorizzaz­ione generale come operatore postale (per Amazon Italia Transport e per Amazon Italia Logistica). Il regime dell’«autorizzaz­ione generale» (diverso dalla «licenza individual­e speciale») include attività che non rientrano nel servizio universale quali posta sopra i 2 kg e pacchi da 20 a 30 kg, pony express, raccomanda­te urgenti, consegna con data e ora certa e altri servizi a valore aggiunto. «L’intervento del ministero dello Sviluppo - tiene a precisare Nicita - ha riportato nell’alveo normativo ciò che in realtà per larghi tratti Amazon già faceva nella consegna per conto terzi, ma in violazione delle regole, come attestato dalla nostra sanzione». La memoria va al provvedime­nto con il quale, lo scorso agosto, l’Authority irrogò alle controllat­e Amazon Italia Transport, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Service sanzioni - pari complessiv­amente a 300 mila euro - per aver esercitato attività postale, vale a dire il servizio di consegna dei pacchi, senza la prevista autorizzaz­ione. Il garante accertò condotte illecite, in particolar­e, in relazione all’organizzaz­ione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito (i cosiddetti “locker”).

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AGF Authority per le comunicazi­oni.Il commissari­o Antonio Nicita

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