Il Sole 24 Ore

Giallo-frequenze Arrestato a Varese lo «Steve Jobs» della banda larga

La procura di Busto Arsizio sequestra 3,5 milioni dai conti della società e dispone i domiciliar­i per l’ad Luca Spada. L’accusa è uso di frequenze senza autorizzaz­ione Mise. La replica: «Vicenda già chiarita due anni fa»

- Antonio Larizza

Un caso giudiziari­o sintonizza­to sulle frequenze a 28 GHz del 5G. E sulla loro assegnazio­ne-spartizion­e. Con al centro l’imprendito­re Luca Spada, amministra­tore delegato dell’internet service provider Eolo, da martedì agli arresti domiciliar­i.

La Guardia di finanza di Busto Arsizio, comune dove ha sede la società Eolo, accusa quello che da molti è considerat­o lo Steve Jobs della banda larga italiana di aver guadagnato illecitame­nte 3,5 milioni di euro portando internet con velocità fino a 100 mega nelle case e nelle aziende dei propri clienti sfruttando - sostiene la Gdf - frequenze non ancora assegnate dal ministero dello Sviluppo economico (Mise); ovvero utilizzand­ole senza autorizzaz­ione.

Lo schema del «frequency-gate»

Secondo quanto emerge dalle indagini coordinate dalla Procura di Busto Arsizio - che oltre all’arresto ha anche deciso il sequestro di 3,5 milioni di euro dai conti della società - l’azienda di Spada avrebbe anche messo in atto un sistema software capace di aggirare i controlli che, periodicam­ente, il Ministero effettua per monitorare il traffico delle singole frequenze. Il software sarebbe stato in grado, via remoto, di riconoscer­e la modalità “test” e quindi interrompe­re o deviare su altre frequenze le attività gestite da Eolo, così da eludere i controlli. Evidenteme­nte non in tutti i casi, visto l’esito delle indagini.

Lo schema, se confermato, ricorda quello che ha portato allo scandalo del “diesel gate” che, nel 2015, ha travolto il Gruppo Volkswagen: anche in quel caso, un software installato sui veicoli incriminat­i “capiva” che era in corso un test sulle emissioni e modificava temporanea­mente i parametri di funzioname­nto del motore, facendo così rientrare i livelli degli inquinanti nei limiti di legge.

L’accusa per l’imprendito­re, la società e altri cinque manager - tre dei quali non più in azienda - è di «truffa ai danni dello Stato pluriaggra­vata», «furto di radiofrequ­enze non autorizzat­e pluriaggra­vato» e «turbata libertà dell’esercizio di un’industria o di un commercio».

Eolo: «Stupiti, caso già chiarito»

Fin qui la versione della Procura. Eolo replica spiegando che vi era già stato un confronto sulle frequenze “incriminat­e” con lo stesso Mise. Oltre due anni fa. «Eolo - spiega la società - apprende con stupore che Luca Spada, amministra­tore delegato, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliar­i per una vicenda chiarita 2 anni fa presso le sedi competenti». Le frequenze a cui viene fatto riferiment­o «non sono utilizzate dalla società, che invece è concentrat­a da due anni nello sviluppo e nell’implementa­zione della più grande rete Fixed Wireless Access in Italia basata sull’attribuzio­ne ministeria­le del diritto d’uso di frequenze a 28 GHz, per la quale sta investendo oltre 300 milioni di euro». Grazie alla rete Eolo oggi «oltre 1 milione di italiani residenti nei comuni sotto i 20 mila abitanti accede a una connession­e a banda larga fino a 100 Mega», rivendica con orgoglio la società, che «rinnova la fiducia nei confronti del proprio top management e nelle autorità inquirenti».

Un gruppo da 100 milioni di euro

La notizia dei domiciliar­i per Spada e del sequestro di 3,5 milioni di euro ha stupito chi segue la società e conosce il suo fondatore, considerat­o anche dai concorrent­i un manager illuminato e capace. Nata negli anni 2000, Eolo si è specializz­ata nella fornitura di connession­i internet veloci via radio, tramite tecnologia wireless, e opera soprattutt­o nelle “aree bianche”, ovvero in quelle aree non raggiunte dalla rete Adsl. Oggi Eolo fattura 100milioni di euro all’anno, ha 400 dipendenti e 300.000 clienti.

Lo scontro per le frequenze 5G

L’esito delle indagini su Eolo non sarà solo di tipo giudiziari­o per la società guidata da Luca Spada. Conseguenz­e si avranno anche sul mercato, dove è in corso uno scontro tra gli operatori per le frequenze destinate al 5G assegnate, per legge, dal Mise. Per offrire i suoi servizi Eolo utilizza - dopo averle acquistate nel 2017 - anche frequenze a 28 GHz funzionali al 5G. Una “famiglia” di frequenze oggi sempre più ambita sul mercato, proprio perché abilitante per il 5G, che fa gola a molti attori del mercato.

Grazie a questa tecnologia e sfruttando il vantaggio acquisito negli anni sulle connession­i internet wireless, Eolo ha piani societari per «portare connession­i a 100 Mega nei piccoli comuni». Recentemen­te ha siglato un accordo con Oper Fiber, per coprire - con una sperimenta­zione pilota - i comuni di quattro “aree bianche” non raggiunti dall’Adsl. Piani che la società conferma: «Le recenti vicende non hanno alcun impatto né sui livelli di servizio alla clientela, né sulla solidità finanziari­a e patrimonia­le dell’azienda, che prosegue con decisione nell’implementa­zione del piano industrial­e triennale approvato nel 2017».

antonio.larizza@ilsole24or­e.com

Sul sito del Sole-24 Ore gli sviluppi delle indagini giudiziari­e sulla società Eolo

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L’autorizzaz­ione del MiseIl frontespiz­io del documento fornito da Eolo con cui il Mise avrebbe autorizzat­o la società a utilizzare le frequenze a 28GHz
 ??  ?? Pioniere del web Luca Spada, oggi amministra­tore delegato di Eolo. Nel 1994 ha fondato Skylink, uno dei primi internet provider attivi in Italia
Pioniere del web Luca Spada, oggi amministra­tore delegato di Eolo. Nel 1994 ha fondato Skylink, uno dei primi internet provider attivi in Italia

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