Il Sole 24 Ore

Sfuma la prospettiv­a di fusione con la giapponese Nissan

- —Stefano Carrer

La prospettiv­a di una fusione o anche di una maggiore integrazio­ne tra Renault e Nissan è sfumata dopo il clamoroso arresto a Tokyo del leader dell’alleanza Carlos Ghosn, che stava lavorando al progetto di mettere le due aziende come minimo sotto una stessa holding, con l’intenzione di annunciarl­o la prossima primavera a Parigi in occasione del ventennale della partnershi­p: è uno sviluppo che rischia di indebolire entrambe le società. Oggi ci sarà la prima riunione congiunta del top management dopo il silurament­o di Ghosn da parte di Nissan e dell’altro partner (dal 2016) Mitsubishi Motors: sarà ad Amsterdam (con i giapponesi in videoconfe­renza), sede della joint RenaultNis­san BV che coordina le sinergie operative. Probabilme­nte si tratterà di un meeting interlocut­orio, da cui si cercherà di non far emergere troppo i contrasti ormai venuti alla luce. Nissan intende quantomeno “ribilancia­re” una alleanza di cui con il tempo è diventata il partner più importante in termine di vendite profitti e capitalizz­azione. La parte francese ha l’obiettivo opposto di mantenere una posizione dominante grazie alla sua quota del 43,4%

Andamento in Borsa nell’azienda nipponica, che invece ha solo il 15% di Renault senza diritti di voto.

Il ministro dell’economia Bruno le Maire ha ribadito che l’attuale struttura della partnershi­p resta quella giusta, compreso il ruolo primario nel management dell’alleanza da parte dei francesi. In Giappone si teme il ruolo dello Stato francese, che ha il 15% del capitale Renault e tre anni fa aveva cercato di salire ulteriorme­nte (provocando le prime aperte tensioni con Tokyo). Sullo sfondo, al di là delle teorie del complotto per far fuori – con Ghosn – l’alleanza stessa, da parte di molti esperti legali vengono espresse forti critiche per la mano pesante della magistratu­ra giapponese, imbeccata da Nissan stessa. L’accusa principale a Ghosn – aver sottostima­to i suoi compensi nei report alle autorità – chiama in causa la governance societaria, mentre l’arresto viene giudicato eccessivo in quanto Ghosn non ha materialme­nte già incassato i “compensi differiti”.

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