Apertura all’ipotesi d’intervento nel salvataggio di Piaggio Aero
Cauta apertura dell’ex Finmeccanica all’ipotesi di intervento nel salvataggio di Piaggio Aero, messa in ginocchio dai costi di sviluppo del drone militare P.1HH. Il velivolo non ha clienti (solo gli Emirati Arabi si erano impegnati). «Dobbiamo capire come evolverà la situazione e poi faremo le valutazioni del caso», ha detto l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo. «Abbiamo visto che è una società entrata in amministrazione straordinaria e sappiamo che svolge funzioni importanti per l’Aeronautica militare italiana, come ad esempio la manutenzione del Mb-339 che è oggi il sistema di training base, quindi importantissima per il nostro cliente e per noi», ha spiegato Profumo, riferendosi al ramo “motori”. Non ha menzionato gli altri due settori, i velivoli civili (P180) e militari, la Cgil paventa uno spezzatino. Piaggio ha lanciato il programma di un nuovo drone, P.2HH. A fine legislatura il governo Gentiloni ha chiesto al Parlamento il parere per spendere 766 milioni per l'acquisto di 20 droni. Metà dei soldi andrebbero a Leonardo. Il parere però è bloccato. Ci sono forti dubbi sull’utilità di tale drone, mentre in Europa Germania, Francia e Spagna già studiano un altro drone, insieme a Leonardo, che ha 115 milioni di crediti verso Piaggio.
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