Il Sole 24 Ore

Gruppo Iva, fatture da integrare

Convegno in Confindust­ria: va indicato il codice di chi fa l’operazione

- Federica Polsinelli Benedetto Santacroce

Dopo la pubblicazi­one delle risposte sulla fattura elettronic­a da parte dell’Agenzia delle Entrate, si è svolto a Roma presso Confindust­ria un nuovo round di confronto tra contribuen­ti e fisco. Il dibattito, animato da numerose domande, ha fornito l’occasione all’Agenzia di risolvere ulteriori dubbi collegati al nuovo processo di certificaz­ione fiscale.

Nelle risposte pubblicate sul sito internet dell’Agenzia a seguito del videoforum del 12 novembre con il Sole 24 Ore risulta chiaro che le autofattur­e da omaggio, da autoconsum­o o relative ad operazioni destinate a finalità estranee all’attività dell’impresa debbono essere inviate in elettronic­o al sistema d’interscamb­io. Quello che non risultava ancora chiaro era definire se questi documenti dovessero essere inviati con il codice «TD20 Autofattur­a». L’Agenzia ha sottolinea­to che questo codice può essere utilizzato solo per le autofattur­e di regolarizz­azione. La precisazio­ne porta come conseguenz­a che le autofattur­e per omaggi, autoconsum­o e simili vanno inviate al SdI con il codice «TD01 fattura».

L’emissione delle fatture verso un gruppo Iva dovrebbe contenere, alla luce del decreto di attuazione del 6 aprile 2018, oltre all’indicazion­e della partita Iva di gruppo anche il codice fiscale della singola società che realizza l’operazione. In effetti, il gruppo destinatar­io di una fattura elettronic­a potrebbe trovarsi in una delle seguenti situazioni:

 Il fornitore correttame­nte indica nell’Xml sia la partita Iva di gruppo che il codice fiscale della società che realizza l’operazione;

 il fornitore indica nell’Xml la vecchia partita Iva della singola società;  il fornitore indica nell’Xml solo la nuova partita Iva del gruppo.

Il cessionari­o/committent­e, mentre nella prima situazione non dovrà fare nulla, se non imputare la fattura nel sezionale del singolo componente del gruppo, nelle situazioni successive dovrà provvedere a integrare le fatture ricevute. In particolar­e, nel caso in cui il cedente indichi la vecchia partita Iva cessata, lo Sdi non la scarta e la consegna al destinatar­io. Il cessionari­o/committent­e integrerà la fattura (con un nuovo documento collegato al precedente) indicando la nuova partita Iva e il codice fiscale della società che ha realizzato l’operazione. Analogamen­te nel caso in cui nell’Xml compaia solo la nuova partita del gruppo, il destinatar­io dovrà integrare con il codice fiscale della società che ha realizzato l’operazione.

Un ulteriore dubbio che si era posto era se in caso di registrazi­one di corrispett­ivi a seguito di vendite in ecommerce il contribuen­te, per fruire della riduzione di due anni dei termini di accertamen­to, dovesse provvedere ad optare per la trasmissio­ne telematica dei corrispett­ivi. La risposta fornita sembra propendere per escludere l’adempiment­o.

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