Srl-Pmi, su capitale e definizioni restano incertezze
Gli interrogativi su questo istituto nelle massime dei notai di Milano
La società a responsabilità limitata è di gran lunga il tipo sociale più diffuso nel nostro paese. La ragione sta probabilmente nel fatto che consente ai soci di beneficiare della responsabilità limitata e allo stesso tempo offre la massima elasticità.
La riforma del 2003 ha accentuato queste caratteristiche, differenziandola sensibilmente dalle Spa. Pochi anni dopo la riforma, inoltre, il legislatore è tornato a mettere mano alla disciplina delle Srl: dapprima creando la Srl semplificata, poi riducendo a un euro il minimo del capitale sociale, quindi introducendo una serie di eccezioni per le ben note Srl start-up innovative.
L’ultimo capitolo di questa serie di interventi e riguarda la figura delle Srl-Pmi, alle quali, senza limiti di tempo, vengono estese alcune delle più significative eccezioni inizialmente destinate alle sole startup. Quelle che erano state concepite come deroghe temporanee sono diventate elementi stabili del regime giuridico delle Srl-Pmi.
Due aspetti assumono importanza centrale. Le Srl-Pmi possono emettere categorie di quote, dotate di diritti diversi, omogenei nell’ambito della medesima categoria, del tutto analoghe alle azioni di spa (seppur non cartolarizzate). In secondo luogo, possono offrire al pubblico le proprie quote, mediante operazioni di crowdfunding su portali specializzati, che danno così luogo a mercati (non regolamentati) di quote o categorie di quote.
Tuttavia, non è tutto così semplice. Per un verso, è assai ardua la ricostruzione della disciplina da applicare a queste nuove configurazioni delle Srl-Pmi: non sono chiari i limiti degli istituti “alieni”, che sono stati “innestati” nel modello societario, e mancano del tutto le regole che entrano in gioco quando la Srl-Pmi si apre al mercato dei capitali mediante un’offerta al pubblico delle proprie quote.
Per altro verso, invece, sono ancor più incerti sia i presupposti di L’antiriciclaggio italiano è un sistema efficiente, costantemente all’avanguardia nei presidi Aml mondiali, ma in attesa della V direttiva europea (recepimento previsto nel 2020) urgono assestamenti. applicazione di questo regime speciale sia le conseguenze del loro venire meno. La nozione stessa di Pmi non è definita dalla legge e il ricorso alla nozione fornita dalla Raccomandazione 361/2003 della Commissione europea è in realtà tutt’altro che scontato.
Si tratta, infatti, di una nozione dettata a ben altri fini, che oltretutto dovrebbe essere riferita non già alla singola Srl, bensì all’intero gruppo di cui fa parte, e dovrebbe essere subordinata al fatto che non vi siano soci pubblici con almeno il 25% del capitale o dei voti esercitabili in assemblea. I numerosi interrogativi sulle Srl-Pmi sono oggetto di una serie di “massime” del Consiglio notarile di Milano. Cassa ragionieri ha approvato a larga maggioranza l’assestamento del bilancio 2018 e il bilancio di previsione per il 2019.
Il 2018 chiude con un incremento netto del patrimonio di 8,9 milioni. Risultato che si ottiene sottraendo dal risultato lordo di 85,8 milioni di euro le rettifiche di valore per i crediti (euro 41,4 milioni) e le variazioni di valore degli investimenti (34 milioni di euro).
L’ente, si legge nel comunicato, «staproseguendoleazionidirettealla regolarizzazione delle posizioni contributive, anche con un gran numero di esecutive mentre procede a una prudenteecospicuapoliticadiaccantonamento del rischio sui crediti».