Formazione 4.0, per gli incentivi allo studio proroga di due anni
Ma slittano ancora gli emendamenti del governo in commissione
Proroga di “formazione 4.0” per le imprese e sisma bonus. Innalzamento dal 20 al 30% della deducibilità dell’Imu sui capannoni industriali. Mini-taglio del cuneo facendo leva su un taglio delle tariffe Inail per 600 milioni. È destinato a irrobustirsi, coperture permettendo, il capitolo imprese della manovra con il pacchetto degli emendamenti della maggioranza, sotto forma di “mini” maxi-correttivi di M5S e Lega, e di quelli del Governo e dei relatori che saranno messi al voto da oggi pomeriggio in Commissione Bilancio alla Camera quando partirà la lunga maratona “non stop” per inviare il testo in aula mercoledì prossimo. Sempreché i tempi non slittino ulteriormente visto che il termine delle 19 fissato ieri per la presentazione degli attesi correttivi dell’esecutivo non è stato rispettato, anche a causa della mancata quadratura del cerchio sulle risorse da recuperare. In rampa di lancio ci sono anche altri ritocchi: incentivi per l’acquisto di veicoli poco inquinanti utilizzando il gettito della tassazione su quelli con emissioni di Co2 più elevate; più fondi alle università e per la difesa da attacchi cybernetici. Quasi certo il prolungamento del bonus cultura per i giovani che compiranno 18 anni nel 2019.
In Commissione arriva anche l’aliquota al 5% per l’Iva su prodotti igienico sanitari per donne, bambini e anziani realizzati in materiale biodegradabili. Al voto andranno i ritocchi su farmaci innovativi, sul ristoro dei soggetti “infettati” da vaccinazioni e anche mini-norme. Pronto il pacchetto famiglia (interventi su “nidi” e congedi parentali).
A lasciare intendere che il Governo punta a dare maggiore spinta alle misure per le attività produttive è stato il vicepremier Luigi Di Maio confermando che sarà ridotto il peso dell’Imu sui capannoni. La deducibilità dovrebbe salire dal 20% a quota 30%. L’ipotesi iniziale era di elevare dal 20% al 40% la deducibilità dell’Imu versata dalle imprese e dai professionisti sui beni strumentali, ma dopo le verifiche della Ragioneria generale dello Stato, l’asticella dovrebbe fermarsi al 30%. Anche perché l’idea di portarla oltre un terzo era originariamente sostenuta dalla cancellazione della Tasi con l’imposta unica per la quale però si dovrà attendere ancora dato che l’emendamento di Alberto Gusmeroli (Lega), riformulato per garantire l’invarianza degli effetti finanziari sostituendo l'aliquota massima dell’11,4% con un prelievo del 10,6% più uno 0,8% aggiuntivo, sarà trasformato in ordine del giorno.
La proroga per tre anni (fino al 2021) del sisma bonus, ovvero le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici in zone sismiche, è invece prevista da uno dei correttivi dei Cinquestelle su cui c’è parere favorevole dell’esecutivo, così come la proroga per la “formazione 4.0” che è proposta in forma biennale (2019 e 2020) con un limite massimo di spesa di 300 mila euro che si riduce a 200mila euro per le grandi aziende. La percentuale di credito d’imposta utilizzabile è del 60% per le microimprese, del 50% per le piccole imprese, del 40% per le medie imprese e del 30% per le “grandi”. Sulla misura ancora ieri c’era però la lente della Ragioneria per affinare le coperture.
Il taglio alle tariffe Inail, atteso da diversi anni, dovrebbe invece far parte del pacchetto di emendamenti del Governo. E questo mini-taglio del cuneo diventerebbe un altro tratto saliente del restyling della manovra finalizzato a rendere più marcati gli interventi in favore delle imprese.
Tra i ritocchi del governo o dei relatori dovrebbe essere compresa anche la stretta per cinque anni alle pensioni elevate, i cosiddetti assegni d'oro, (v. Il Sole 24 Ore di ieri). L’emendamento è pronto già da venerdì così come quello su quota 100 che potrebbe però essere affrontato nel passaggio del Ddl di Bilancio al Senato. Anche se ancora ieri rimaneva qualche chances di un via libera già alla Camera, dove da oggi comincia una corsa contro il tempo.
L’obiettivo, nuovi slittamenti permettendo, è arrivare in Aula mercoledì dove con tutta probabilità il Governo ricorrerà alla “fiducia”. Per recuperare parte del tempo perso, la commissione dovrebbe procedere con votazioni su “mini maxi-emendamenti” della maggioranza oltre che sui ritocchi di Governo e relatori. Intanto ieri Governo e regioni hanno raggiunto un accordo sulla sanità: nessun incremento del fondo sanitario nel 2019 ma subito 2 miliardi per l’edilizia sanitaria.
Nell’attesa che arrivi il provvedimento sul reddito di cittadinanza, intanto, Palazzo Chigi esclude che «ci sia mai stata neanche per un secondo l'ipotesi di far scendere» l'assegno mensile da 780 a 500 euro. Ma non smentisce che, come riportato dal Sole 24 Ore, sia di 500 euro l’importo medio mensile stimato per nucleo familiare, cioè il costo stimato per lo Stato dell’integrazione al reddito fino a 780 euro.
Probabile ok alla stretta sulle pensioni elevate. Arrivano il prolungamento di bonus cultura e del sisma bonus