Il Sole 24 Ore

Accordo al G20 ma su protezioni­smo e clima la spuntano gli Stati Uniti

Il comunicato finale smussa i punti di maggior attrito con Washington, c’è però l’impegno a riformare la Wto. In serata incontro tra Trump e Xi-Jinping, sul commercio pace armata vicina tra Usa e Cina

- Dal nostro inviato Riccardo Barlaam

Testo depotenzia­to.

L’accordo al G20 c’è stato. I negoziati degli sherpa sono andati avanti tutta la notte. Il vertice argentino ha rischiato di fallire fino all’ultimo, dietro le pressioni della delegazion­e americana critica su diversi capitoli: commercio, migranti e clima i principali. Alla fine, all’alba, si è trovata la sintesi. Si tratta di un successo per niente scontato. Con l’avvertenza, come fa notare qualche negoziator­e, che sul sì americano pende sempre l’incognitaT­rump: al G7 di giugno in Canada, il presidente in volo sull’Air Force One si rimangiò tutti gli impegni appena presi, togliendo la firma dal documento finale e facendo fallire di fatto il vertice. Non dovrebbe accadere questa volta. Donald Trump e il presidente argentino Mauricio Macri sono amici. Giocano a golf insieme. Facevano affari, prima della politica, nella comune attività immobiliar­e. Gli Usa di Trump sono stati determinan­ti a settembre per sostenere la richiesta argentina di un piano di salvataggi­o Fmi da oltre 56 miliardi di dollari.

Il documento finale, in 31 paragrafi, è stato dunque depotenzia­to per far fronte alle richieste Usa. Il paragrafo sui migranti scritto dall’Italia e sostenuto da tutti i partner europei alla fine è passato, ma sono stati eliminati i termini che rimandano alla riforma Onu del global compact e ai diritti umani. Lo stesso per il commercio, dove è saltato per la prima volta il riferiment­o alla lotta al protezioni­smo, ma è stato inserito un passaggio importante: la riforma della Wto, appena presentata dall’Ue, preparata assieme a Cina, India e altri Paesi, centrata sulla riduzione delle distorsion­i di mercato.

Il paragrafo sul clima è stato il più complicato: gli americani chiedevano che venisse stralciato dal documento, i francesi si sono impuntati e il banco ha rischiato di saltare. Alla fine Trump ha accettato di firmare con un distinguo nel quale viene ribadito che gli Stati Uniti non riconoscon­o l’Accordo di Parigi. Il paragrafo è rimasto.

Gli sherpa dicono che si tratta di un successo, considerat­o lo stato dell’arte fino a poche ore fa. Un successo per l’Argentina e il suo presidente Macri che ha organizzat­o il primo summit dei venti grandi in America Latina e che volutament­e ha puntato a un documento meno ambizioso del passato per arrivare a una conclusion­e positiva. Appuntamen­to per il prossimo G20 in Giappone nel 2019 e in Arabia Saudita l’anno dopo, mentre quello del 2021 - ha comunicato il premier Giuseppe Conte - si terrà in Italia.

L’altro fronte importante del G20 è quello dei negoziati tra Cina e Stati Uniti per un cessate il fuoco sulla guerra commercial­e. Ieri si è svolto il bilaterale tra i due Paesi concluso dalla cena tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Nelle ultime ore è aumentato l’ottimismo. Su tutte le parole del falco Robert Lighthizer, il responsabi­le al commercio Usa: «Sarei davvero sorpreso se dalla cena non venisse fuori un accordo. Penso sarà un successo». Una pace sulla war trade, seppur di facciata e temporanea, sarebbe una vittoria importante per Trump in questo momento per sviare l’attenzione dalle questioni giudiziari­e sul Russiagate, dopo la condanna del suo avvocato Michael Cohen – ieri per alcuni minuti, tra l’altro, Trump ha parlato con Vladimir Putin. I cinesi, in previsione di un possibile patto, nel loro solito pragmatism­o, hanno già programmat­o l’invio di una delegazion­e di 30 persone a Washington da metà dicembre per continuare i negoziati. I mercati finanziari ci credono: l’indice S&P 500 venerdì ha chiuso la migliore settimana da dicembre 2011.

BUENOS AIRES

Il primo ministro Conte annuncia che l’Italia ospiterà il vertice nel 2021, dopo Giappone e Arabia Saudita

 ??  ?? Successo argentino. Per il presidente argentino Mauricio Macri, che ha organizzat­o il primo summit dei Grandi in America Latina, l’intesa raggiunta è un successo che non era scontato
Successo argentino. Per il presidente argentino Mauricio Macri, che ha organizzat­o il primo summit dei Grandi in America Latina, l’intesa raggiunta è un successo che non era scontato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy