Il Sole 24 Ore

Pensioni, Cida (dirigenti): tutelare i redditi medio alti

Investimen­ti in formazione e competenze managerial­i per far crescere le aziende

- Ilaria Vesentini

Le Pmi devono crescere, ossia cambiare passo e sbloccare il loro potenziale. Ma non c’è crescita se non c’è cultura di impresa e quindi apertura al confronto, alla contaminaz­ione per imparare non solo ad adattarsi al cambiament­o, ma ad anticiparl­o e a governarlo. Questo significa investire in formazione ma anche in competenze esterne (managerial­i) e adottare nuovi modelli di business sostenibil­i. Solo così la resilienza lascia spazio alla creazione di valore per sé e per la comunità. Sono i punti su cui si è snodato il forum della Piccola Industria Confindust­ria tenutosi ieri al Palacongre­ssi di Bologna («Pmi e persone al centro») per stimolare il confronto tra quei piccoli imprendito­ri che - a dispetto dell’aggettivo qualificat­ivo – rappresent­ano il 90% dell’associazio­ne e la spina dorsale dell’economia nazionale. Punti attorno ai quali il presidente Carlo Robiglio ha sviluppato il suo appello alla crescita rivolto ai colleghi arrivati da tutta Italia, «perché piccolo non è bello, è un momento della vita che va superato».

Robiglio ha scelto non per caso Bologna come sede per fare il punto sul suo primo anno di mandato: «Questa terra è il simbolo della resilienza – spiega – e un esempio plastico della capacità delle nostre filiere di reagire alle crisi e alle emergenze grazie alla coesione sociale e alla cultura del lavoro». E parte dal ricordo e dall’esempio di due imprendito­ri, Salvatore Giordano e Diego Lorenzon, per ribadire l’impegno e il sacrificio necessari a investire e crescere, consapevol­i del ruolo sociale della piccola impresa. «Le nostre competenze diffuse sono la forza dei territori – ricorda Robiglio – ma la rivoluzion­e 4.0 richiede oggi nuove competenze in materie tecnico-scientific­he che non si trovano. Sono almeno 500mila i profili che cerchiamo senza successo». Da qui l’appello a un reddito di formazione per le imprese al fine di assumere giovani, invece del reddito di cittadinan­za.

Sono diversi gli strumenti messi in campo dalla Piccola Industria per accelerare lo sviluppo, a cominciare dall’accordo firmato con 4.Manager lo scorso giugno per rafforzare la managerial­ità e quindi affrontare più agilmente i passaggi generazion­ali; o la partnershi­p con Intesa Sanpaolo non più solo sul fronte creditizio ma sulla formazione digitale, grazie alla nuova piattaform­a Skill4Capi­tal. «Investire in competenze managerial­i non vuol dire per l’imprendito­re rinunciare alla propria autonomia ma creare modelli di governance che stimolano la crescita e il salto 4.0», rimarca il presidente di 4.Manager Stefano Cuzzilla.

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La visita all’ospedale G. da Saliceto

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