Il Sole 24 Ore

«Un compromess­o equilibrat­o a sostegno dell’economia reale»

Roberto Gualtieri. Presidente della Commission­e Econ al Parlamento Ue

- —L. D.

Un «buon accordo», «più equilibrat­o» rispetto a quello approvato dal Consiglio lo scorso maggio, seppur «non perfetto». Roberto Gualtieri, presidente della Commission­e Econ al Parlamento Ue, ha seguito passo passo la definizion­e del pacchetto bancario nel corso del Trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commission­e. Un accordo finalizzat­o ieri dall’Ecofin e per cui oggi si dice «soddisfatt­o».

Perché è importante l’accordo approvato ieri?

Perché introduce una serie di misure che riducono i rischi nel sistema bancario europeo per renderlo più robusto e diminuisco­no gli incentivi a comportame­nti imprudenti i cui effetti possono poi ricadere sui risparmiat­ori e sui contribuen­ti. Allo stesso tempo era necessario evitare che le nuove norme avessero effetti controprod­ucenti sull’attività bancaria sana volta al sostegno all’economia reale. Da questo punto di vista il testo approvato dal Consiglio lo scorso maggio era sbilanciat­o, e l’impegno del Parlamento è stato determinan­te per arrivare a un compromess­o non perfetto ma comunque decisament­e migliore e più equilibrat­o.

Cosa cambierà per le banche italiane?

L’elenco delle novità è lungo, e contiene misure che rappresent­ano un importante complement­o ai più esigenti requisiti prudenzial­i compensand­one gli effetti soprattutt­o per un sistema bancario votato all’attività commercial­e come quello italiano. Si va dall’innalzamen­to della soglia dei prestiti che benefician­o del cosiddetto Sme supporting factor alla sterilizza­zione degli effetti delle cessioni in blocco di Npl, novità che permetterà agli istituti di evitare una penalizzaz­ione a fronte all’impegno concreto per la pulizia dei bilanci. Abbiamo avuto il riconoscim­ento a livello europeo della pratica della cessione del quinto, che porterà a una diffusione di questo modello sano ed efficace di credito al consumo rispetto ad altre pratiche più costose e rischiose.

La politica italiana è stata di supporto in questo processo?

Devo dire che in Parlamento europeo c’è stata una larga unità su questi punti al di là delle differenti appartenen­ze politiche. Anche la collaboraz­ione con Bankitalia e Mef è stata importante.

Le banche italiane pagheranno inevitabil­mente dazio sul fronte Mrel: le future emissioni “a rischio bail-in” saranno molte e, complice il maggior rischi Paese, anche costose. Indubbiame­nte sui criteri per la definizion­e dell’ammontare e della natura del Mrel i migliorame­nti che siamo riusciti a introdurre sono limitati. Proprio per questo era importante riuscire ad ottenere una sorta di “compensazi­one” sul lato dei requisiti di capitale. Adesso sarà decisivo il modo con cui il Srb attuerà la normativa, che va implementa­ta con proporzion­alità e gradualità. Altrettant­o importante è che il governo corregga la manovra e determini una sostanzial­e riduzione dello spread in modo da consentire un ordinato svolgiment­o delle emissioni di titoli da parte della banche.

Prossima tappa è la definizion­e del regolament­o Npl. Che tempi ci sono? Domani voteremo in Parlamento un testo complessiv­amente equilibrat­o e sostenibil­e, che migliora la proposta della Commission­e portando a nove anni il tempo per la copertura degli Npl secured e a tre quello per gli unsecured. Inoltre, abbiamo reso la curva assai più morbida, per evitare di dare incentivi negativi alle banche negli anni decisivi in cui e possibile salvare il rapporto di credito ed evitare di spingere il debitore verso il fallimento. Se si tiene conto del fatto che in una vivace dialettica con l’Ssm, che ha visto anche l’impegno del presidente Tajani abbiamo migliorato l’addendum della Bce ed evitato la sua estensione allo stock, possiamo dire che nelle condizioni date abbiamo fatto il massimo possibile.

Domani votiamo il testo che allarga a nove anni il tempo necessario per coprire gli Npl garantiti

Roberto Gualtieri PRESIDENTE COMMISSION­E ECON

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