Il Sole 24 Ore

«Smontare e rimontare ha costi proibitivi»

- —E. N.

«Abbiamo dovuto fare fronte a un extra budget di 50mila euro e per di più rischiamo di perdere il cliente». È questo l’amaro sfogo del cavaliere del lavoro Stefania Brancaccio, vice presidente della Coelmo di Acerra, azienda nell’hinterland di Napoli che produce e vende in tutto il mondo gruppi elettrogen­i industrial­i e marini.

La spesa imprevista è stata causata dall’impossibil­ità di trasportar­e su gomma un grande gruppo elettrogen­o dal peso di 80 tonnellate dal proprio stabilimen­to di Acerra alla raffineria Eni di Sannazzaro nel pavese. È stata seguita così l’unica exit strategy possibile: smontare l’unità, spedire le parti in uno stabilimen­to del nord affittato per l’occasione, trasferire il proprio personale, effettuare rimontaggi­o, certificaz­ione e collaudo per poi spedire al committent­e il prodotto. «Non si può penalizzar­e così un’attività industrial­e e l’anno prossimo temo che lavorare per noi sarà ancora più difficile» è il grido d’allarme di Stefania Brancaccio preoccupar­a per quel che può accadere dal 2019. «La maggiore parte dei ponti necessita di controlli di sicurezza statica continua -. Noi costruiamo grandi macchinari e l’attività non può essere rallentata o fermata dalle difficoltà di spedire i manufatti. Smontarli e rimontarli inoltre ha dei costi proibitivi che non possiamo assolutame­tne trasferire al cliente». Quando si tratta di raggiunger­e i porti di imbarco di Napoli e Salerno non ci sono particolar­i difficoltà ma quando si deve raggiunger­e un cliente, per esempio, del Nord Italia gli ostacoli diventano insormonta­bili.

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STEFANIA BRANCACCIO Vicepresid­entedella Coelmo di Acerra (Na) e cavaliere del lavoro

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