Carige, inchiesta interna su conti e capitale
Banca Carige ha aperto un’indagine sulla carenza patrimoniale e sulle circostanze che hanno portato, tra l’altro, a chiudere i primi nove mesi del 2018 con un risultato netto negativo per 188,9 milioni, a fronte di 256,5 milioni di rettifiche di valore e perdite sui crediti. Situazione che il nuovo cda guidato da Pietro Modiano (presidente) e Fabio Innocenzi (ad) ha ereditato dalla precedente gestione di Paolo Fiorentino. Nei giorni scorsi, Innocenzi aveva gettato acqua sul fuoco in merito a possibili azioni di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori. Tuttavia, nella relazione illustrativa del cda in merito alla richiesta di aumento di capitale per 400 milioni, stilata in vista dell’assemblea straordinaria dei soci del 22 dicembre si legge che «il presidente del cda, avendone informato il consiglio stesso, che ha condiviso l’iniziativa, ha avviato una ricognizione complessiva delle ragioni e delle circostanze della situazione di carenza patrimoniale; questa, unitamente alla richiesta della Bce, ha reso necessaria» la «nuova importante manovra di rafforzamento» dopo «quella già attuata nella seconda metà del 2017». Insomma, spiegano fonti finanziarie, un’indagine ampia è in atto e non è escluso che, per portarla avanti, in aggiunta alle strutture interne, siano ingaggiati consulenti esterni specializzati. Questa «ricognizione», fornirebbe anche una lettura aggiuntiva (oltre a quella di un disimpegno dalla banca dell’azionista Gabriele Volpi, che lo aveva nominato) alle dimissioni, rassegnate il 30 novembre scorso, del presidente del collegio sindacale di Carige, Carlo Lazzarini, che aveva ricoperto l’incarico anche con il cda targato Fiorentino.