Il Sole 24 Ore

Sound Point Capital e Fortress in campo sul prestito Astaldi

All’operazione servirà il via libera del Tribunale fallimenta­re di Roma

- Carlo Festa

Sono restati due fondi internazio­nali in campo per concedere al gruppo italiano Astaldi il prestito ponte, che dovrebbe aggirarsi sui 150 milioni di euro, necessario a garantire la continuità aziendale della società romana.

Si tratta, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, di due gruppi attivi negli investimen­ti alternativ­i: il colosso americano Fortress da una parte e dall’altra il gruppo finanziari­o Sound Point Capital.

Quest’ultimo investitor­e, meno noto in Italia, rispetto a Fortress, è un fondo di New York specializz­ato nella concession­e di prestiti: con capitali in gestione nel mondo per oltre 10 miliardi di dollari.

Da circa un mese sono in corso a Londra colloqui con vari «alternativ­e lenders», opzione che è stata preferita rispetto alle trattative con il ceto bancario, per ottenere il prestito ponte: si sarebbe ora arrivati a una scrematura delle proposte. Il dossier era infatti arrivato ad altri fondi come Elliott, Apollo. Alchemy Capital e Tpg.

Ma l’operazione, al di là dell’investitor­e che sarà preferito, è ancora tutt’altro che conclusa e la strada sembra ancora complessa. Il prestito, che sarà erogato in tranche graduali, dovrà infatti essere preso in esame dei commissari straordina­ri e deve soprattutt­o ottenere l'autorizzaz­ione del tribunale fallimenta­re di Roma.

Intanto prosegue il lavoro della società romana per presentare il piano di ristruttur­azione al Tribunale. Continuano i lavori degli advisor di Astaldi (la banca d’affari Rothschild e lo studio Laghi) per definire la proposta di concordato preventivo in continuità. Stando agli ultimi rumors, sembra che potrebbe essere chiesta una proroga di circa due mesi rispetto alla scadenza ordinaria di metà dicembre. Si andrebbe dunque a metà febbraio.

Sul tavolo c'è poi sempre l’offerta di Salini-Impregilo per il portafogli­o ordini con l’opzione di scindere la società in due tronconi: da un lato appunto il portafogli­o ordini nel settore delle costruzion­i e le attività in bonis, dall’altro lato, le concession­i e i debiti.

Nel frattempo, l’associazio­ne comitato bondholder Astaldi, che raduna oltre 500 investitor­i e rappresent­a più del 10% degli obbligazio­nisti rimasti coinvolti con i bond Astaldi 7,125% 2020 e Astaldi convertibi­l 4,875% 2024, ha dato mandato allo studio legale Legance avvocati associati per la presentazi­one del ricorso per la nomina del rappresent­ante comune degli obbligazio­nisti della Astaldi, ai sensi dell’articolo 2417, secondo comma, del codice civile.

Il ricorso verrà presentato nei prossimi giorni al Tribunale di Roma. Il comitato rappresent­a appunto gli obbligazio­nisti che hanno in mano uno dei due bond di Astaldi. Il bond 2020 avrebbe dovuto pagare cedola in questi giorni.

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