Sound Point Capital e Fortress in campo sul prestito Astaldi
All’operazione servirà il via libera del Tribunale fallimentare di Roma
Sono restati due fondi internazionali in campo per concedere al gruppo italiano Astaldi il prestito ponte, che dovrebbe aggirarsi sui 150 milioni di euro, necessario a garantire la continuità aziendale della società romana.
Si tratta, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, di due gruppi attivi negli investimenti alternativi: il colosso americano Fortress da una parte e dall’altra il gruppo finanziario Sound Point Capital.
Quest’ultimo investitore, meno noto in Italia, rispetto a Fortress, è un fondo di New York specializzato nella concessione di prestiti: con capitali in gestione nel mondo per oltre 10 miliardi di dollari.
Da circa un mese sono in corso a Londra colloqui con vari «alternative lenders», opzione che è stata preferita rispetto alle trattative con il ceto bancario, per ottenere il prestito ponte: si sarebbe ora arrivati a una scrematura delle proposte. Il dossier era infatti arrivato ad altri fondi come Elliott, Apollo. Alchemy Capital e Tpg.
Ma l’operazione, al di là dell’investitore che sarà preferito, è ancora tutt’altro che conclusa e la strada sembra ancora complessa. Il prestito, che sarà erogato in tranche graduali, dovrà infatti essere preso in esame dei commissari straordinari e deve soprattutto ottenere l'autorizzazione del tribunale fallimentare di Roma.
Intanto prosegue il lavoro della società romana per presentare il piano di ristrutturazione al Tribunale. Continuano i lavori degli advisor di Astaldi (la banca d’affari Rothschild e lo studio Laghi) per definire la proposta di concordato preventivo in continuità. Stando agli ultimi rumors, sembra che potrebbe essere chiesta una proroga di circa due mesi rispetto alla scadenza ordinaria di metà dicembre. Si andrebbe dunque a metà febbraio.
Sul tavolo c'è poi sempre l’offerta di Salini-Impregilo per il portafoglio ordini con l’opzione di scindere la società in due tronconi: da un lato appunto il portafoglio ordini nel settore delle costruzioni e le attività in bonis, dall’altro lato, le concessioni e i debiti.
Nel frattempo, l’associazione comitato bondholder Astaldi, che raduna oltre 500 investitori e rappresenta più del 10% degli obbligazionisti rimasti coinvolti con i bond Astaldi 7,125% 2020 e Astaldi convertibil 4,875% 2024, ha dato mandato allo studio legale Legance avvocati associati per la presentazione del ricorso per la nomina del rappresentante comune degli obbligazionisti della Astaldi, ai sensi dell’articolo 2417, secondo comma, del codice civile.
Il ricorso verrà presentato nei prossimi giorni al Tribunale di Roma. Il comitato rappresenta appunto gli obbligazionisti che hanno in mano uno dei due bond di Astaldi. Il bond 2020 avrebbe dovuto pagare cedola in questi giorni.