Interpello con soglia ridotta a 20 milioni
L’interpello sui nuovi investimenti, a partire dalle richieste presentate dal 1° gennaio 2019, potrà essere presentato per investimenti superiori alla soglia minima di 20 milioni di euro. Viene quindi abbassata l’originaria soglia di 30 milioni prevista per questo istituto trasversale e onnicomprensivo, simbolo della mini-riforma fiscale varata nel 2015 per tendere alla certezza del diritto. A prevederlo è la modifica introdotta al Senato nel Dl fiscale, che ora è all’esame della Camera.
Questo strumento consente di interpellare preventivamente l’amministrazione finanziaria per ricevere un parere in merito ai profili fiscali del piano di investimento che si intende porre in essere - pari almeno, dal 1° gennaio 2019, a 20 milioni di euro - e delle relative operazioni straordinarie connesse, come cessioni di aziende, conferimenti, fusioni e scissioni. La risposta positiva può essere peraltro la chiave di accesso al regime di cooperative compliance, a prescindere dalle soglie di fatturato da essa previste. La stessa circolare della Guardia di finanza 1/2018 puntualizza la rilevanza dell’istituto e la sua capacità “protettiva” rispetto all’attività di controllo. In termini generali i chiarimenti più rilevanti in materia sono stati forniti dalla circolare 25/E/2016.