CONTABILITÀ DEI RICAVI, OIC IN CERCA DI REGOLE
L’Oic valorizza il passaggio formale di rischi e benefici, per gli Ifrs conta la capacità del cliente di decidere l’uso dell’attività
L’Organismo italiano contabilità (Oic), nell’ambito del lavoro di aggiornamento dei principi contabili svolto in osservanza dell’articolo 12 del Dlgs 139/2015, ha rilevato che gli attuali principi contabili, non occupandosi nello specifico delle voci di conto economico, non trattano in un principio contabile la contabilizzazione dei ricavi.
L’esigenza di avviare un progetto sui ricavi è stata riscontrata già da tempo e in più occasioni immediatamente dopo la conclusione della revisione dei principi contabili conclusasi nel 2016. Sin da subito è apparso necessario valutare se un eventuale nuovo principio contabile sui ricavi dovesse prevedere delle regole contabili differenziate che tenessero conto delle diverse capacità amministrative e contabili delle imprese.
Su tale tema sono stati svolti approfondimenti che hanno confermato la possibilità per l’Oic di diversificare i propri principi in base alle dimensioni delle imprese nel rispetto delle norme del
Codice civile. Quale questione preliminare del progetto è emersa l’identificazione di un criterio di fondo per la rilevazione dei ricavi. Generalmente una società rileva i propri ricavi all’atto del trasferimento del bene o del servizio al proprio cliente.
I principi contabili italiani, e nello specifico l’Oic 15–Crediti, prevedono che la rilevazione dei ricavi per operazioni di vendita di beni debba avvenire in base al principio della competenza quando si verifica il passaggio sostanziale e non formale dei rischi e dei benefici. Lo stesso principio prevede che in caso di ricavi originati da prestazioni di servizi la rilevazione avvenga in base al principio della competenza ossia quando la prestazione sia stata effettuata.
Nel contesto internazionale, invece, si è ritenuto di basare la rilevazione dei ricavi sul trasferimento del controllo ossia quando il cliente ha la capacità di decidere l’uso dell’attività e di trarne tutti i benefici. La conseguenza è che un contratto di vendita deve essere scomposto in più obbligazioni, ciascuna con il proprio margine e modello di revenue recognition.
Per meglio comprendere i due approcci identificati per la rilevazione dei ricavi si consideri il seguente esempio. Si ipotizzi una società che produce e vende computer. Al fine di incrementare gli ordini da parte del cliente, concede allo stesso la possibilità di restituire i computer entro 20 giorni dall’acquisto e di ricevere l’importo totale pagato. Considerando l’approccio basato sul trasferimento del controllo, il cliente controlla il bene al momento della consegna. Pertanto, solo allora la società non ha più alcun diritto sul bene e rileverà i ricavi. Invece, considerando l’approccio basato sul trasferimento dei rischi e benefici, i ricavi vengono rilevati solo quando tutti i rischi e benefici sono trasferiti. Al momento della consegna non vi è il trasferimento di tutti i rischi e benefici, in quanto il cliente detiene alcuni rischi (per esempio di furto) e la società detiene i residui ( restituzione del bene). Pertanto, la società non rileva i ricavi al momento della consegna ma solo quando termina il periodo di restituzione. Se da un lato, l’Ifrs 15 ha semplificato, da un punto di vista metodologico, il principio alla base della rilevazione di tutte le tipologie di ricavi, fornendo un unico modello contabile (5-step model) dall’altro lato, però, per ogni singolo step del modello vengono forniti una serie di fattori e di indicatori, la cui interpretazione e applicazione appare complessa e richiede un elevato grado di giudizio. L’obiettivo perseguito al livello internazionale è stato quello di adottare un approccio che comporti un minor impiego di discrezionalità e di complessità nel capire se tutti i rischi e benefici siano stati effettivamente trasferiti o se alcuni rimangano ancora in capo al venditore, con lo scopo di fornire una fedele rappresentazione della transazione che possa essere utile agli utilizzatori del bilancio. Diverse sono le questioni ancora aperte da approfondire. L’impostazione internazionale comporta alcuni problemi applicativi con riferimento alla contabilizzazione dei ricavi di beni e servizi quando gli stessi vengano venduti simultaneamente in un unico contratto.
Gli attuali principi contabili nazionali a differenza dell’Ifrs 15 non richiedono, invece, espressamente di valorizzare separatamente i ricavi da vendita di beni da quelli da prestazione di servizi nel caso in cui il bene e il servizio siano venduti allo stesso cliente per un unico valore.
Non vi è dubbio che adottare, anche nell’ambito dei principi contabili nazionali, l’approccio del controllo comporterebbe l’obbligo di identificare le diverse componenti all’interno del medesimo contratto e di procedere poi ad applicare una diversa contabilizzazione per ciascuna componente con ciò garantendo una fedele rappresentazione. Ci sarebbe da affrontare anche il tema della prima applicazione del principio che comporterebbe modifiche retrospettive sui risultati dei precedenti esercizi. Il prossimo step del progetto Oic sarà pubblicare a breve un discussion paper (Dp) sul tema al fine di ottenere un feedback dagli stakeholders.
* componente del Board Ifac e del Consiglio di gestione Oic