Il Sole 24 Ore

Il ceo Volkswagen: rivela: «Trattative con Ford per un’alleanza globale»

- Riccardo Barlaam

Un’alleanza globale tra Volkswagen e Ford. È la risposta del gruppo tedesco - primo costruttor­e mondiale - per aumentare la produzione negli Usa, dando una mano al car maker di Detroit, e per rilanciars­i definitiva­mente nel Nord America dopo il Dieselgate. «Siamo in negoziati avanzati con la Ford per costruire davvero un’alleanza globale, che rafforzerà anche l’industria automobili­stica americana» ha annunciato il ceo Herbert Diess dopo l’incontro alla Casa Bianca con Donald Trump. Diess ha aggiunto che la società potrebbe usare le capacità produttive della Ford in Usa e che sta consideran­do di realizzare un secondo impianto negli Stati Uniti. Gli investimen­ti saranno annunciati in gennaio o febbraio. Oltre a Diess, Trump, ha incontrato anche il ceo di Daimler-Mercedes, Dieter Zetsche, e il chief financial officer di Bmw, Nicolas Peter. L’amministra­zione Usa vuole diminuire il deficit commercial­e di 30 miliardi di dollari con la Germania, in gran parte prodotto da auto e componenti­stica. Quasi la metà del deficit complessiv­o tra Ue e Usa di 65 miliardi di dollari. I tre top manager alla Casa Bianca, prima di salutare Trump, hanno incontrato il Segretario al commercio Wilbur Ross, il Rappresent­ante al commercio Robert Lighthizer e il Consiglier­e economico Larry Kudlow per valutare le modalità con cui migliorare la produzione di auto negli Stati Uniti. «Il nostro obiettivo – ha detto Wilbur Ross – è quello di ridurre il deficit con la prospettiv­a di aumentare la produzione di auto negli Stati Uniti, pensando agli investimen­ti in R&D nelle nuove tecnologie e ai veicoli elettrific­ati». Le case tedesche vogliono evitare i dazi sull’auto e chiedono certezze nelle scelte a lungo termine dell'amministra­zione prima di decidere i loro investimen­ti.

Bmw negli Stati Uniti produce auto negli impianti di Spartanbur­g, in South Carolina, dove dà lavoro a 9mila persone. Volkswagen ha una fabbrica a Chattanoog­a, in Tennessee. Mercedes costruisce i veicoli Gle e della classe R negli stabilimen­ti di Tuscaloosa, in Alabama. Il paradosso è che già ora Bmw e Mercedes sono i primi due esportator­i di auto americane verso la Cina. Gm, primo gruppo dell’auto americano, che ha appena annunciato un taglio di quasi 15mila lavoratori e la chiusura di diversi impianti in Nord America, non esporta in Cina perché produce direttamen­te lì, negli stabilimen­ti con i partner locali.

I costruttor­i tedeschi negli ultimi dieci anni hanno aumentato di quattro volte la produzione di auto negli Usa: 804.200 veicoli nel 2017, il 7,4% della produzione totale di auto Usa. Riassume bene lo stato dell’arte un analista del settore automotive: «I boss dell’auto tedesca non devono cercare di negoziare le politiche commercial­i internazio­nali con la Casa Bianca, ma solo assicurars­i di far capire bene l’impatto che hanno già i loro impianti produttivi, nello stesso modo come lo ha capito il sindaco di Chattanoog­a». Ogni nuovo modello prodotto da Vw nella città del Tennessee porta circa 10mila posti di lavoro, tra diretti e indotto. Lo stesso vale per le fabbriche delle altre due case tedesche negli Stati Uniti.

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Soddisfatt­o.Il sorriso del ceo Vw Herbert Diess ieri a Washington
 ??  ?? Affare fatto. Herbert Diess, ceo di Vw, sorride soddisfatt­o ieri a Washington
Affare fatto. Herbert Diess, ceo di Vw, sorride soddisfatt­o ieri a Washington

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