Incentivi all’auto verde, nella manovra spunta la tassa sulle utilitarie
Bonus fino a 6mila euro per le auto green, con emissioni alte prelievo da 150 a 3mila Costruttori e importatori bocciano le misure: rischi gravi per il mercato interno Conte e Tria lavorano a deficit di 1,9-2%. Il premier: scenderà anche nel 2020-21
Incentivi da 1.500 a 6mila euro per l'acquisto di auto elettriche, ibride o piccole auto a metano o diesel e una tassa da 150 a 3mila euro (proporzionale al livello di emissioni) per chi compra modelli inquinanti. È quanto prevede la manovra rimodellata dalla commissione Bilancio della Camera. Il meccanismo “bonus malus” per tassare l'acquisto di auto inquinanti e incentivare quelle “green” sarà in vigore dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021; interesserà anche gli acquisti in locazione finanziaria.
Il restyling alla manovra investe grandi capitoli come quelli delle imprese (proroga formazione 4.0 e raddoppio della deducibilità sui beni strumentali) o delle banche (maggiore tutela ai risparmiatori), oltre a un’ondata di micronorme. Il testo, un maxi-emendamento da 658 commi, dovrebbe ricevere il via libera della Camera entro domani per poi passare al Senato, dove si giocherà la partita su pensioni e reddito di cittadinanza.
Dure le reazioni delle case automobilistiche, che temono un impatto negativo sulle immatricolazioni. «Misure elitarie, altro che incentivi all’auto elettrica: tassata la Panda, bonus ai ricchi» dice Marco Stella (componentisti Anfia), che torna sollecitare « un vero piano per la filiera auto».
Incentivi variabili da 1.500 a 6mila euro per l’acquisto di auto elettriche, ibride o piccole auto a metano o diesel e una tassa da 150 a 3mila euro, proporzionale al livello di emissioni, per chi compra automobili inquinanti. Proroga fino al 2020 della maggiorazione Tasi nello stesso livello attuale: 0,8 per mille in più dell’aliquota ordinaria. Assunzioni a tappeto nella Pa e in altre strutture: dai centri per l’impiego fino all’Accademia della Crusca. Stop alla family card per gli immigrati con la limitazione della “carta” con almeno 3 figli ai nuclei italiani o appartenenti a Paesi Ue. Rimodulazione dei congedi di maternità e paternità. Sono questi alcuni tratti della nuova fisionomia della manovra così come rimodellata dalla commissione Bilancio della Camera, che imbarca all’ultimo voto lo scudo anti spread per le banche di credito cooperative dopo i blitz caduti nel vuoto sul decreto fiscale.
Con il ricorso alla fiducia (che il governo chiederà oggi) il testo, un maxi-emendamento da oltre 650 commi, dovrebbe ricevere il via libera dell’Aula di Montecitorio entro domani (salvo deroga alle 24 ore) o al più tardi sabato mattina per i poi passare al Senato dove si giocherà la partita su pensioni e reddito di cittadinanza. Intanto in serata presidente della Camera Roberto Fico ha espunto dal testo della Manovra cinque commi, relativi alle donazioni e alle farmacie private. Uno degli ultimi correttivi a ricevere l’ok è stato quello sul meccanismo “bonus malus” per tassare l’acquisto delle auto più inquinanti e incentivare quello delle auto “green”. La misura introduce, dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2021, un’imposta a carico di chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia (inclusi i veicoli già immatricolati in altri Stati), un veicolo nuovo di categoria M1 (veicolo a motore destinato al trasporto di persone, avente al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente). Questa imposta varia da 150 e a 3mila euro (si veda la tabella in pagina) ed è parametrata sulla base di 9 fasce di emissioni al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 110 CO2 g/km. È previsto in via sperimentale ai soggetti che immatricolano analoghi veicoli ma caratterizzati da basse emissioni inquinanti un incentivo tra i 1.500 e i 6.000 euro sulla base di 3 fasce di emissioni. Il contributo è corrisposto all’acquirente mediante uno sconto sul prezzo di acquisto da parte del venditore che se lo vede rimborsare dalle aziende costruttrici o importatrici del veicolo e lo recuperano come credito d’imposta. Costo dell’operazione 300 milioni l’anno dal 2019 al 2012 collocati in un fondo ad hoc del ministero delle sviluppo.
Il restyling della manovra investe grandi capitoli come quelli delle imprese, con la proroga formazione 4.0 e il raddoppio della deducibilità sui beni strumentali (in primis capannoni), o delle banche, con una maggiore tutela per i risparmiatori danneggiati dai crack bancari per i quali, anche con il ristoro, viene mantenuta “aperta” la strada del contenzioso con la Consob e le banche impedendo qualsiasi possibilità di “scudo”. Ma non manca una vera ondata di micro-norme: dai 100mila euro annui per il museo della Civiltà istriano-fiumano-dalmata e l’Archivio museo storico di Fiume alle Celebrazioni Ovidiane arrivando agli interventi per minoranza italiana in Croazia e Slovenia e Esuli istriani, giuliani e dalmati, ai fondi per l’aeroporto di Reggio Calabria, per bande e festival. Un rimodellamento, quello operato dalla Commissione, con lavori caratterizzati da molti stop and go e più di una tensione con l’opposizione, che nella nottata conclusiva ha abbandonato la “Bilancio” lasciando la maggioranza da sola a concedere il “sì” all’ultimo pacchetto di ritocchi, festeggiato con una foto di gruppo.