Il Sole 24 Ore

Previsti 4 miliardi in più per l’edilizia nel settore sanità

- Barbara Gobbi

Quello che la Camera approverà in queste ore è uno scheletro di legge di bilancio che aspetta di essere poi riempita al Senato. Conviene dunque concentrar­si sull’altra finanziari­a possibile, quella dello sviluppo e delle opportunit­à, dell’impresa, del lavoro e delle famiglie che, attraverso centinaia di emendament­i mirati, Forza Italia ha cercato di innestare sulla pianta della propaganda pentaleghi­sta.

Il nostro gruppo ha infatti presentato proposte di modifica coerenti con il programma presentato dal centrodest­ra agli elettori. Strano vero? Vi ricordate la flat fax? Ecco al posto dell’ologramma proposto dal governo, che tocca appena l’1% dei contribuen­ti, noi abbiamo pensato di estenderla a tutti, memori del fatto che ci siamo sempre battuti, e per la verità non da soli, per la riduzione della pressione fiscale. I 13,5 miliardi di costo dell’operazione vengono coperti per 6,8 miliardi con l’abbandono del progetto “Reddito di cittadinan­za” e pazienza se Di Maio e Castelli dovranno fermare la stampa delle tessere; per i restanti 6,7 miliardi attraverso il rinvio del progetto “Quota 100”. Questo perché riteniamo prioritari­o puntare su una drastica riduzione della pressione fiscale per poi utilizzare le maggiori risorse assicurate dagli effetti espansivi dello shock fiscale per il superament­o struttural­e della legge Fornero a beneficio di tutti e non solo dei pochi fortunati che vinceranno la lotteria della finestra del 2019.

In tema di lavoro abbiamo proposto il taglio del cuneo fiscale e il rafforzame­nto dei casi di esonero contributi­vo, mentre per le imprese vogliamo ripristina­re integralme­nte il rifinanzia­mento di industria 4.0 e l’Ace. C’è poi il tema dell’emergenza ambientale e del dissesto idrogeolog­ico, alla luce delle recenti tragedie: abbiamo proposto anche l’istituzion­e di un fondo per investimen­ti in ricerca e sviluppo nel settore dell’ambiente di tre miliardi su tre anni. E poi la famiglia, tema che, almeno a Di Maio, dovrebbe essere caro: misure volte a incentivar­e la natalità, contribuir­e alle spese per il suo sostegno e favorire la conciliazi­one tra vita profession­ale e vita privata, soprattutt­o delle donne; rilancio dell'alternanza scuola-lavoro, fondamenta­le per formare la classe dirigente di domani.

Per assicurare le risorse necessarie per questi ultimi provvedime­nti abbiamo previsto una riduzione significat­iva delle cosiddette tax expenditur­es, vale a dire le agevolazio­ni fiscali (deduzioni e detrazioni) attualment­e in vigore che valgono oltre 160 miliardi di euro; dall’altro lato, abbiamo insistito sull’implementa­zione di una realistica ed efficace spending review, attraverso la definizion­e di un piano industrial­e della Pubblica amministra­zione, che può rendere disponibil­i fino a 15 miliardi di euro all’anno. Consapevol­i dell’urgenza di ridurre lo stock del debito vorremmo agire decisament­e sulle privatizza­zioni in perfetta controtend­enza con un governo che fra poco rinazional­izzerà anche le conserve di pomodori. Saremo ascoltati e soprattutt­o saranno ascoltate le istanze dei ceti produttivi che anche lunedì hanno fatto sentire forte e chiara la loro voce? Non siamo fiduciosi. Tuttavia, se sono pronti a cedere perfino all’Europa matrigna, chissà che almeno la componente leghista della maggioranz­a non si ponga finalmente in ascolto, non dico dell'alleato con cui governa città e regioni, ma almeno dei ceti produttivi del Paese. Sarebbe un bene per l’Italia e noi continuere­mo a batterci per questo. Mariastell­a Gelmini è capogruppo di Forza

Italia alla Camera dei deputati

‘‘ i 13,5 miliardi dell’operazione vengono coperti per6,8 miliardi con lo stop al reddito di cittadinan­za

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