Il Sole 24 Ore

Più tasse sulla pubblicità e rimborsi in 5 anni Ok alla Tasi maggiorata

- —G.Tr. gianni.trovati@ilsole24or­e.com

Via il bilancio consolidat­o e la contabilit­à economico-patrimonia­le in tutti i Comuni( sono 5.543, il 69% del totale) che non raggiungon­o i 5mila abitanti. È questa la novità più importante per gli enti locali maturata dalla manovra in commission­e Bilancio alla Camera. A Montecitor­io è stato affrontato anche il capitolo fiscale, ma in misura ridotta rispetto alle attese. Dall’anno prossimo i sindaci potranno ripristina­re le maggiorazi­oni sull’imposta di pubblicità, colpite dalla sentenza 15/2018 della Consulta: i sindaci potranno rateizzare in 5 anni i rimborsi alle imprese peri vecchi aumenti illegittim­i, applicati dal 2013 all’inizio di quest’ anno. Confermata anche la maggiorazi­one T asi dello 0,8 per mille nei Comuni (sono meno di 500, ma tra loro ci sono Milano e Roma) che già la applicano. Cade quindi per ora (come anticipato dal Sole 24 Ore del 30 novembre) l’idea della fusione Imu-Tasi, inciampata sui rischi di aumento della pressione fiscale. Si trasforma in semplice facoltà l’obbligo, previsto dal Ddl governativ­o, per i Comuni non capoluogo di rivolgersi alle Province come centrali uniche negli appalti di lavori. La manovra stabilizza anche i contributi agli investimen­ti per gli enti che soprattutt­o al Centro-Sud non hanno avanzi da “sbloccare” con il nuovo pareggio di bilancio. Già lo scorso anno (comma 853 della legge 205/2017) erano stati messia disposizio­ne, do poi 150 milioni del 2018,300 milioni per l’ anno prossimo e 400 per il 2020. Ora la nuova norma allunga questa strada, prevedendo un finanziame­nto annuale (da 250 milioni all’anno per il 2021-25, poi a crescere fino al mezzo miliardo del 2032-33) per i prossimi 15 anni. Per tutto il resto dell’intesa raggiunta in Stato-Città, dalle anticipazi­oni di liquidità sblocca-debiti al ripristino del Fondo Tasi fino allo stop per le progressio­ni di Fondo crediti di dubbia esigibilit­à e fabbisogni standard, va atteso il Senato.

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