Iperammortamento sale al 170% per investimenti fino a 2,5 milioni
Per il piano Impresa 4.0 spunta l’innalzamento dell’iperammortamento (al 170% dal 150%) per lo scaglione più basso degli investimenti, quelli fino a 2,5 milioni. La manovra alla Camera ha poi recuperato il “bonus” per la formazione 4.0. Il credito di imposta, su emendamento di Mirella Liuzzi (M5S), viene rinnovato per il 2019 (250 milioni di euro). Resta fermo il limite massimo annuale di 300mila euro ma l’intensità varia: il credito è attribuito alle piccole imprese nella misura del 50% (in luogo del “vecchio” 40%); rimane fermo al 40% per le medie e scende al 30% per le grandi imprese. Per queste ultime vi è anche un limite massimo annuale di 200mila euro.
Raddoppia - dal 20 al 40% - la percentuale di deducibilità ai fini Ires e Irpef dell’Imu dovuta sugli immobili strumentali. Modifiche anche per i voucher per le consulenze eimanager4.0.Ilcontributoafondoperdutoèprevistoper due anni alle micro e Pmi in misura del 50% dei costi sostenuti ed entro il limite di 40mila euro. Per le medie imprese scende al 30% entro il limite di 25mila euro. In caso di adesione a un contratto di rete, il contributo è riconosciuto alla rete al 50% ed entro il limite complessivo di 80mila euro. Correzioni anche sui Piani di risparmio a lungo termine (Pir) con l’introduzione di un ulteriore vincolo di destinazione degli investimenti effettuati: le somme o i valori destinati nel piano di risparmio devono essere investiti per almeno il 3% del valore su mercati per le Pmi come l’Aim o in strumenti finanziari non negoziati nei mercati regolamentati. Arriva anche l’apertura alla raccolta sui portali online (crowdfunding) per i minibond. Poi il tema miniIres al 15%. Si chiarisce che il bene strumentale ai fini dell’agevolazione è considerato “nuovo” anche dopo il primo anno e per tutto il periodo delle relative quote di ammortamento. Infine le tlc: slitta al Senato l’emendamento per l’asta delle frequenze della tv digitale terrestre.