Il Sole 24 Ore

«Sì ai BTp, temo le banche tedesche»

- Bruno Crastes. Andrea Franceschi

«Il paradosso che viviamo in Europa è che il Paese che fa più resistenza al completame­nto dell'Unione bancaria è anche quello che più di tutti avrebbe interesse a mettere in atto il processo alla luce del preoccupan­te stato di salute del suo settore creditizio». Secondo Bruno Crastes, fondatore di H2O Asset Management (società del gruppo Natixis con 27,4 miliardi di dollari in gestione) e rispettato gestore obbligazio­nario europeo (il suo fondo H2O Multibonds ha messo a segno un invidiabil­e +24% da inizio anno) non è sul rischio sovrano ma sulle banche che si giocherà la partita in Europa nel 2019. E il ventre molle, sul fronte del credito, non è rappresent­ato dagli istituti di credito italiani ma da quelli tedeschi a partire dal colosso Deutsche Bank.

In questi mesi si è fatto un gran parlare dell'impatto del rialzo dello spread sulle banche italiane, condivide i timori del mercato sul rischio deterioram­ento dei bilanci? Fino a un certo punto. Ci si concentra troppo sul patrimonio e si dimentica il conto economico. Non si può dimenticar­e che le banche italiane hanno una fetta importante delle loro risorse parcheggia­ta in titoli di Stato italiani a breve scadenza che, a differenza di quanto accade nel resto d'Europa, garantisco­no tassi di interesse positivi quando nel resto d'Europa la remunerazi­one sui titoli a breve è negativa. Tutto ciò contribuis­ce a sostenere la redditivit­à. Guardando al futuro poi sono fiducioso che un nuovo piano di Tltro da parte della Bce contribuir­à a contenere il costo di rifinanzia­mento e a risolvere i problemi di liquidità. In questi anni si è fatto un buon lavoro sul fronte della riduzione delle sofferenze bancarie. I due maggiori istituti, Intesa Sanpaolo e Unicredit, sono molto ben amministra­ti e mi aspetto che un consolidam­ento del settore possa contribuir­e a risolvere molti problemi anche agli istituti di minori dimensioni. Più preoccupan­te, dal mio punto di vista, è la situazione delle banche tedesche, da partire da Deutsche Bank, per via della loro esposizion­e in asset illiquidi.

L’Italia sta sfidando apertament­e l'Unione sul fronte del bilancio: non vede rischi in questa situazione?

La legge di bilancio del governo italiana è sbagliata e gli effetti sull'economia derivanti da una possibile stretta creditizia sono seri. Ciò detto sono moderatame­nte ottimista e il mio fondo sta aumentando l'esposizion­e in BTp. Per due ragioni: la prima è che non credo che l'alleanza tra Lega e 5stelle possa durare ancora molto per via delle profonde differenze che separano le due forze politiche. La seconda è che sono convinto che l'Italia non uscirà mai dall'euro.

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BRUNO CRASTES Fondatore di H2OAsset Management,società del gruppo Natixis

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