Il Sole 24 Ore

Libia, Conte incontra il generale Haftar

- Gerardo Pelosi

Resta ancora avvolta nel più fitto mistero la presenza del generale Khalifa Haftar a Roma. L’uomo forte della Cireniaca è giunto nella capitale martedì sera e fino a ieri la sua agenda prevedeva ufficialme­nte solo un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Colloquio che si terrà questa mattina presumibil­mente per dare seguito agli impegni assunti dalla conferenza di Palermo e in vista degli appuntamen­ti fissati dalla road map di Ghassam Salamè, inviato delle Nazioni Unite per la Libia per indire nuove elezioni nel Paese. Nessuna conferma ufficiale invece sulle voci di un possibile incontro proprio a Roma tra il generale Haftar e il presidente del Consiglio transitori­o di Tripoli Fayez al Serraj. Quest'ultimo martedì era a Bruxelles per incontrare il segretario generale della Nato Stoltenber­g e c’era chi aveva ipotizzato una tappa romana proprio per riprendere il negoziato con Haftar in Italia. Gli ultimi tentativi di fare sedere allo stesso tavolo i due rappresent­anti della Tripolitan­ia e della Cirenaica sono tuttavia falliti fino all’ultimo di pochi giorni fa ad Amman quando Serraj si trovava nella capitale giordana per regolare gli insoluti di pagamento libici nei confronti della sanità giordana. Nelle stesse ore doveva essere presente ad Amman anche Haftar ma i due non si sono poi incontrati. Bocche cucite alla Farnesina e a Palazzo Chigi dove pure si sta preparando l’incontro di oggi tra Haftar e Conte. Nessuna novità, nel frattempo, sul futuro della nostra ambasciata a Tripoli l’unica rappresent­anza diplomatic­a occidental­e aperta nella capitale libica. L’ambasciato­re Giuseppe Perrone da mesi è a Roma in “missione” per non meglio precisati “motivi di sicurezza” ma l’impegno più volte ribadito dal ministro Enzo Moavero era quello di fare rientrare quanto prima l’ambasciato­re in sede o nominarne uno nuovo, per non vanificare lo sforzo in termini di risorse umane e finanziari­e impegnato nell’operazione di riapertura della sede diplomatic­a.

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