Sindacato mondiale, Camusso non ce la fa
Alla guida della confederazione mondiale dei sindacati resta la segretaria generale uscente, l'australiana Sharan Burrow, che ha ottenuto il 52% dei voti. La leader della Cgil, Susanna Camusso con il 48% dei consensi non è riuscita a ribaltare il tradizionale predominio dei Paesi anglofoni. Nel congresso dell’International Trade Union Confederation a Copenhagen, Camusso ha avuto il sostegno dei sindacati dell’Europa centrale, di buona parte dell’Asia, dell’Africa e del Sud America e del Canada, che però non è stato sufficiente. «Abbiamo fatto un’importante campagna per il cambiamento» ha commentato Camusso su twitter, considerando il «48% conquistato in pochi mesi un grande risultato che ci impegna a continuare».
Si tratta di capire che impatto avràil la mancata elezione di Camusso nella lotta per la successione in Cgil, in vista del congresso che si svolgerà tra il 22 e 25 gennaio a Bari, che eleggerà l’assemblea generale, chiamata a votare il nome del prossimo segretario del primo sindacato italiano. Camusso - il cui mandato di segretaria generale della Cgil è scaduto lo scorso 3 novembre-, ha indicato come successore l’ex leader della Fiom, Maurizio Landini (57 anni), che ricopre l’incarico di segretario confederale, ed al momento è l’unico candidato. Ma una parte consistente delle categorie e degli iscritti si è detta contraria a questa scelta - a causa del passato “movimentista” di Landini e delle posizioni che ha preso in passato contro l’accordo sulla rappresentanza, o su temi come le grandi opere - preferendo l’ex segretario generale dell’Emilia Romagna, Vincenzo Colla (56 anni), anch’egli segretario confederale, considerato su posizioni più “riformiste”. Non si esclude che, conclusi i congressi territoriali e di categoria, lo stesso Colla prima di Natale possa sciogliere le riserve e candidarsi.
Se con l’elezione a capo dell’Ituc, Camusso sarebbe uscita rafforzata anche nel confronto interno al sindacato che si gioca a livello dei congressi, la bocciatura potrebbe indebolire la sua capacità di influenzare le scelte degli iscritti Cgil. Guardando all’andamento dei congressi, la partita è aperta. Va in questa direzione anche la conferma ieri, di Alessandro Genovesi - sostenitore di Colla - che ha ottenuto al congresso degli edili della Fillea oltre il 90% dei voti.