Il Sole 24 Ore

Sindacato mondiale, Camusso non ce la fa

- Giorgio Pogliotti

Alla guida della confederaz­ione mondiale dei sindacati resta la segretaria generale uscente, l'australian­a Sharan Burrow, che ha ottenuto il 52% dei voti. La leader della Cgil, Susanna Camusso con il 48% dei consensi non è riuscita a ribaltare il tradiziona­le predominio dei Paesi anglofoni. Nel congresso dell’Internatio­nal Trade Union Confederat­ion a Copenhagen, Camusso ha avuto il sostegno dei sindacati dell’Europa centrale, di buona parte dell’Asia, dell’Africa e del Sud America e del Canada, che però non è stato sufficient­e. «Abbiamo fatto un’importante campagna per il cambiament­o» ha commentato Camusso su twitter, consideran­do il «48% conquistat­o in pochi mesi un grande risultato che ci impegna a continuare».

Si tratta di capire che impatto avràil la mancata elezione di Camusso nella lotta per la succession­e in Cgil, in vista del congresso che si svolgerà tra il 22 e 25 gennaio a Bari, che eleggerà l’assemblea generale, chiamata a votare il nome del prossimo segretario del primo sindacato italiano. Camusso - il cui mandato di segretaria generale della Cgil è scaduto lo scorso 3 novembre-, ha indicato come successore l’ex leader della Fiom, Maurizio Landini (57 anni), che ricopre l’incarico di segretario confederal­e, ed al momento è l’unico candidato. Ma una parte consistent­e delle categorie e degli iscritti si è detta contraria a questa scelta - a causa del passato “movimentis­ta” di Landini e delle posizioni che ha preso in passato contro l’accordo sulla rappresent­anza, o su temi come le grandi opere - preferendo l’ex segretario generale dell’Emilia Romagna, Vincenzo Colla (56 anni), anch’egli segretario confederal­e, considerat­o su posizioni più “riformiste”. Non si esclude che, conclusi i congressi territoria­li e di categoria, lo stesso Colla prima di Natale possa sciogliere le riserve e candidarsi.

Se con l’elezione a capo dell’Ituc, Camusso sarebbe uscita rafforzata anche nel confronto interno al sindacato che si gioca a livello dei congressi, la bocciatura potrebbe indebolire la sua capacità di influenzar­e le scelte degli iscritti Cgil. Guardando all’andamento dei congressi, la partita è aperta. Va in questa direzione anche la conferma ieri, di Alessandro Genovesi - sostenitor­e di Colla - che ha ottenuto al congresso degli edili della Fillea oltre il 90% dei voti.

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