Bonori nuovo Ceo di Publicis Group Italia «Pronti a lottare sul mercato che si allarga»
Digital transformation, pubblicità sull’e-commerce e hi-tech le priorità
Rilanciare una visione di gruppo puntando sulle aree che rappresentano le principali opportunità per l’espansione del business: adv nel settore ecommerce «in grandissima espansione», digital transformation, soluzioni avanzate a livello hi-tech da applicare alla creatività. È da questi capisaldi che passerà il nuovo corso di Publicis in Italia, che da gennaio avrà un nuovo ceo: Vittorio Bonori, al posto di Emanuele Saffirio che lascia il gruppo.
Bonori, 52 anni, ha ricoperto finora l’incarico di Global Brand President di Zenith e oltre al nuovo incarico in Italia, continuerà a far parte dell’executive leadership team di Publicis Media e con ruolo di leadership sul Sud Europa. La scelta si inserisce in una nuova fase del gruppo Publicis che sta implementando un modello organizzativo che prevede la figura del Country leader, con una responsabilità completa in tutti i solution hub: Publicis Communications, Publicis Media, Publicis Sapient e le agenzie che li compongono. Quindi creatività , comunicazione, media e componente tecnologica. «Le scelte che faremo spiega al Sole 24 Ore Vittorio Bonori saranno veloci e rapide nell’esecuzione, perché non c’è tempo da perdere».
Le ragioni di questa fretta trovano solide fondamenta nei numeri. «Il mercato dell’advertising - dice Bonori - a livello globale vale oggi circa 580 miliardi di dollari, ma il mercato si sta allargando rapidamente e presenta delle grandi chance di business». Il riferimento è in primo luogo all’e-commerce advertising: la comunicazione commerciale direttamente all’interno delle piattaforme dei retailer. «Le nostre stime solo per questo segmento riportano una cifra di circa 100 miliardi aggiuntivi. A livello complessivo il totale del mercato retail vale 23 trilioni di dollari e di questo enorme valore l’e-commerce rappresenta già oggi il 10% del totale del retail, con una penetrazione del mobile commerce intorno al 60 per cento. Il mercato italiano presenta qualche ritardo, ma il potenziale Vittorio Bonori, 52 anni, ha una carriera ventennale sviluppata all’interno dii Publicis Group. Negli ultimi due anni ha ricoperto l’incarico di Global Brand President di Zenith dove ha rinnovato il posizionamento con il nuovo approccio ROI+, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui quello di Leader Network nel Forrest Wave, Global Media Agencies, Q3 2018 report e la prima posizione nella ranking list di Campaign, che ha definito Zenith come una delle agenzie più influenti degli ultimi 50 anni che può esprimere riflette le stesse proporzioni, perché è questa la direzione presa dalle aziende».
A quest’area si sommano i circa 300 miliardi di dollari generati dalle opportunità della digital transformation, con tutti i servizi che le aziende ricercano, dalla tecnologia alla consulenza, dall’analytics al cloud. «L’opportunità, dunque, è quella di lavorare su un mercato che da meno di 600 miliardi passa a oltre un trilione di dollari. E in questa fase noi ci avvantaggiamo di un modello nuovo, che ha rimosso tutti i “silos” tra le diverse aree, con uno schema più orizzontale con il cliente al centro e che usa Sapient come leva unica e distintiva».
Una forma di difesa rispetto all’ingresso delle grandi di società di consulenza nel perimetro del business dei servizi di marketing e comunicazione? «Penso che sia esattamente il contrario. Sono le holding della comunicazione - replica Bonori - che stanno entrando nell’arena competitiva delle società di consulenza. In realtà, almeno per ora, forniamo servizi ancora abbastanza diversi, ma dove ci incrociamo riusciamo a vincere diverse gare e a generare new business».